Sono state consegnate alla Regione Veneto le prime 37.480 dosi di vaccino anti Covid e altrettante arriveranno la prossima settimana. Lo rende noto la Direzione Regionale Prevenzione. “Queste prime dosi- specificano i tecnici regionali- saranno impiegate con priorità per soggetti e operatori residenti nelle Rsa, per garantire la massima protezione in questi contesti con particolare fragilità. L’avvio della vaccinazione avverrà già nei prossimi giorni in base all’organizzazione di ogni Ulss”. Nella settimana del 25 ottobre è prevista la consegna di un numero di dosi che consentirà alle Ulss di distribuirle a tutti i Medici di Medicina Generale e alle Farmacie che ne faranno richiesta.

“Il richiamo è fortemente raccomandato- dicono i tecnici della Direzione Prevenzione- a partire dai 60 anni e a partire dai 6 mesi di età per chi è affetto da malattie o condizioni che aumentano il rischio di infezioni gravi. Il vaccino anti-COVID e il vaccino anti-influenzale possono essere somministrati in sicurezza nello stesso appuntamento per proteggersi da subito contro entrambi i virus circolanti. Anche per chi non è mai stato vaccinato prima è sufficiente una sola dose”.

Covid, Bassetti: “Ora poco meno di influenza, in passato ho sbagliato”

“Sono stato criticato per aver detto, prima di vedere il primo caso, che il covid era poco più di un’influenza: basandomi su quanto era successo in Cina, lo dissi a una testata genovese e fece il giro del mondo. Fui crocifisso per almeno sei mesi e, devo dire, che feci un errore. Ma oggi possiamo dire finalmente che il covid è poco meno di un’influenza: pensate che cosa la scienza e la medicina sono riusciti a fare in soli tre anni. Siamo arrivati a un grado di conoscenza che ci permette di dire che oggi è un’infezione come tante altre, se non, in alcuni casi, addirittura inferiore di altre”. Così il direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, a margine della conferenza stampa in Regione Liguria di presentazione della nuova campagna vaccinale anti covid.

“Oggi il covid non è più un problema di sanità ospedaliera, ma un problema di sanità territoriale– aggiunge l’infettivologo- chi ha il covid, se lo fa a casa sua, con due o tre giorni di tosse, febbre e mal di gola e, poi, il problema si risolve. Oggi gli ospedali sono scarichi e, se lo sono, dobbiamo dire grazie a tutto quello che abbiamo fatto con le vaccinazioni. Speriamo che anche il prossimo inverno sarà scarico a livello ospedaliero“.

 

In Veneto è tutto pronto per la campagna vaccinale

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