RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
«Ieri sera il centrosinistra ha proposto un ordine del giorno volto a precludere alcune possibilità progettuali in corso di approfondimento da parte di RFI per l’eliminazione del passaggio a livello di viale dell’Industria» le parole del Sindaco Valter Orsi dopo il Consiglio Comunale di ieri. 

«A tal proposito ritengo giusto specificare che l’arrivo della AV-AC a Vicenza è stata l’occasione, che abbiamo prontamente preso al volo, di inserire la tratta Vicenza-Schio, prima considerata un ramo secco, tra i percorsi di alimentazione dell’Alta Capacità. Si è perseguito questo risultato perché come coalizione che amministra la Città, è sempre stata riconosciuta l’importanza della mobilità su rotaia anche nel tratto che da Vicenza porta alla stazione di Schio. Stazione che nessuno ha mai pensato di smantellare (anche perché, tra l’altro, non è nemmeno proprietà comunale). In campagna elettorale (che col consiglio comunale di ieri sera può dirsi già iniziata) risulta certamente più facile chiedere agli scledensi, in modo estremamente semplicistico e superficiale, se la stazione di Schio deve restare in centro o deve essere chiusa. La domanda così formulata è però una domanda retorica perché l’interpellato non ha alcun motivo per rispondere che la stazione in centro deve essere chiusa. È anche una domanda capziosa perché non avverte il cittadino che la risposta deve essere collegata alle problematiche connesse alla eliminazione del passaggio a livello di via dell’Industria» prosegue il Sindaco.

«In altri termini la domanda per come formulata opera un transfert, spostando l’attenzione dei cittadini dall’eliminazione del passaggio a livello all’eliminazione della stazione, quando invece il problema da risolvere non è come chiudere la stazione di Schio, ma come eliminare il passaggio a livello di Viale dell’Industria. Ma vi è un altro aspetto che viene taciuto dall’opposizione di sinistra. Dato che la possibilità di mettere mano al miglioramento della tratta Schio -Vicenza è diretta conseguenza della realizzazione del tratto della Alta Capacità che passa per il capoluogo, nel valutare come procedere alla chiusura del passaggio a livello di viale dell’Industria si dovrà tener conto anche di forti impatti ambientali e paesaggistici, costi e tempi di realizzazione, rapportandoli ai costi e ai tempi di realizzazione della AC – sottolinea Orsi -. In altre parole, non possiamo certamente pretendere che, per rivitalizzare quello che prima era ritenuto un ramo secco, ci siano messe a disposizione risorse paragonabili a quelle necessarie per la realizzazione del tratto vicentino della AC; né potremo attendere troppo nel valutare possibili soluzioni per eliminare il nostro passaggio a livello. Senza contare che i passaggi a livello da eliminare per l’intera tratta sono 29 e il più problematico è quello di Anconetta».

«Il rischio è che, prospettando soluzioni troppo onerose, impattanti dal punto di vista ambientale e paesaggistico o di troppo lunga realizzazione…si perda il treno. In questi mesi, tanti si sono espressi fornendo la loro opinione su come risolvere il problema del passaggio a livello e tanti ancora si esprimeranno nei prossimi mesi. Per il momento ciò che conta è far sì che, in occasione della realizzazione della AC a Vicenza, l’intera tratta venga elettrificata da Vicenza a Schio consentendo di ridurre in modo significativo i tempi di percorrenza. Dai punti di criticità deve sempre scaturire uno slancio per risolvere i problemi e lanciare nuove sfide, in caso contrario bisogna esser pronti ad accettare di pagarne un prezzo. La maggioranza respinge fermamente la strumentalizzazione in chiave elettorale operata dalla sinistra che vuol far credere ai cittadini che l’attuale maggioranza intende chiudere la stazione di Schio» conclude Orsi. 

Schio. L’opposizione all’attacco di Orsi: “Per noi la stazione in centro non si tocca” – AltoVicentinOnline

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