C’è preoccupazione a Schio per l’arrivo di molte carovane di rom in concomitanza con l’adunata degli Alpini. Ad esprimerla con un forte senso di disagio è Andrea Dalla Vecchia, capogruppo della Lega Nord, che si è fatto portavoce di coloro che temono l’invasione degli zingari e non l’ha mandata a dire né alle forze dell’ordine né alle autorità comunali.

 

‘Non è una casualità – ha sottolineato – che i rom siano arrivati in massa a Schio proprio nei giorni in cui è previsto l’arrivo di circa 50mila persone per l’adunata degli Alpini. Ho chiesto aiuto alle forze dell’ordine che si sono detti molto preoccupati per le possibili conseguenze e sono già intervenuti facendo sgomberare Piazza Pubblico Spettacoli. Ma i rom si sono spostati nella zona di via Lago di Garda’.

Le numerose carovane sono state segnalate anche a causa di schiamazzi, panni stesi al sole e bambini nudi che giocavano in libertà nei dintorni creando fastidio e mettendo a disagio per l’esagerata libertà di usi e costumi.

‘Una festa bellissima e felice come questa – ha detto Dalla Vecchia – rischia di essere rovinata perché è chiaro che gli zingari sono arrivati in massa in città per esercitare la loro famosa professione. 50mila persone arrivano per festeggiare gli Alpini e i rom sicuramente li vedono come polli da spennare’.

50mila persone in effetti potrebbero avere 50mila portafogli. E potrebbero arrivare con migliaia di auto e altrettanti effetti personali di valore. Ma c’è un’altra cosa che allarma Dalla Vecchia e fa riferimento all’episodio di pochi giorni fa a Santissima Trinità.

‘Abbiamo visto che i rom quando bevono sono particolarmente pericolosi – ha spiegato – perché i loro comportamenti sono incivili. Ho chiesto in Giunta Comunale che si intervenga rapidamente per risolvere questo problema. In città la gente non ne può più. Il termometro registra temperature sempre più elevate, le persone appena sentono parlare di rom danno in escandescenze e l’eccessivo buonismo dell’Amministrazione rischia di ritorcersi contro i suoi stessi cittadini’.

A.Bia.

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