Cancellate tutte le esibizioni previste per il centenario dell’Aeronatica militare, dopo il dramma avvenuto ieri sopra l’aeroporto di Torino Caselle.
E’ stato dimesso stamattina e non si dà pace per non essere riuscito a sganciare il seggiolino su cui viaggiava la sua piccola, che pare dormisse.
I genitori della bimba di 5 anni morta a Caselle, dove un aereo delle Frecce Tricolori si è schiantato al suolo, riferiscono i medici, hanno riposato, tenuti in osservazione tutta la notte all’ospedale Cto di Torino, con il supporto psicologico dedicato garantito da una delle esperte della Città della Salute.
Attivato anche per lui supporto psicologico dedicato con Psicologa esperta per i casi pediatrici. Le condizioni cliniche complessive sono buone. “Il direttore generale dottor Giovanni La Valle e la direzione aziendale della Città della Salute – fanno sapere – si stringono con affetto alla famiglia in questo momento di grande dolore”.
Il velivolo si è schiantato in un rogo immenso su una strada vicina all’aeroporto torinese e ha travolto l’auto su cui viaggiava una famiglia: mamma, papà e i due figli. Una famiglia modello, lei insegnante di matematica, lui operaio.
La prima ipotesi accreditata è stata quella del bird strike, vale a dire l’impatto con uno stormo di uccelli che ha reso ingovernabile il jet, un fenomeno che si verifica spesso nei pressi degli aeroporti. In quei casi, “con un monomotore non resta che eiettarsi – ha spiegato al Corriere della Sera l’ex pilola delle Frecce Simone Pagliani -. Purtroppo quando c’è un imprevisto in decollo, che sia uno stormo di uccelli o un problema al motore, cambia poco: una perdita di potenza in decollo, qualunque sia l’origine, ti lascia pochissimo tempo, la velocità è bassa, la quota è poca”.
Parole, queste – scrive oggi Libero, che dovrebbero zittire chi ha messo sotto accusa lo stesso pilota protagonista dell’incidente e ogni tipo di polemica politica, con la sinistra scatenata nel chiedere l’abolizione delle Frecce e l’annullamento di ogni tipo di esibizione acrobatica.