“Dopo mesi di tariffe sempre elevatissime, la benzina in Italia tocca i 2 euro al litro anche in modalità ‘self’. Un risultato davvero sensazionale per la pasdaran dell’abolizione delle accise, cioè quella Giorgia Meloni che ha vinto le elezioni anche grazie a simili promesse di Pulcinella. In Italia l’auto è diventata un bene di lusso e le famiglie meno abbienti sono costrette a lasciarla in garage, a dimostrazione che le misure messo a punto dal governo si sono rivelate tragiche nella loro inefficacia. Dall’infausto obbligo di esposizione del prezzo medio ai fatui impegni presi sui bonus benzina, Meloni ha fallito su tutta la linea. Il suo accanimento nei confronti dei cittadini spazia ormai dai carburanti alle bollette, dai mutui agli affitti, dai beni di prima necessità ai libri di scuola. Intanto proprio oggi Confcommercio fotografa un quadro economico devastante per il futuro prossimo, con crescita zero, consumi in calo e Pil fermo. ‘La pacchia è finita!’ -era il re dei proclami della Meloni in campagna elettorale. Per ora è finita solo per i cittadini, ‘spennati’ da un carovita insostenibile”. Così in una nota deputati e senatori M5s delle commissioni Attività Produttive e Industria-Commercio Emma Pavanelli, Chiara Appendino, Alessandra Todde, Enrico Cappelletti, Luigi Nave, Gisella Naturale e Sabrina Licheri.
“La soglia dei 2 euro al litro per la benzina è stata ormati raggiunta anche al self service, mentre per il servito siamo a 2,2 euro. Le misure palliative identificate dal ministero non hanno sortito alcun effetto, come era ampiamente prevedibile, ma serve ben altro. Il governo Meloni si conferma nemico degli italiani”. Lo afferma la senatrice di Italia Viva Raffaella Paita, coordinatrice nazionale del partito. “L’obbligo di esporre il prezzo medio regionale si è trasformato in una inutile incombenza in più per i gestori dei distributori. Il caro pieno è un incubo per gli automobilisti e rischia di pesare sull’inflazione. L’unica strada – spiega Paita – è la riduzione delle accise. Ci sono proposte, anche da parte di Italia Viva, di meccanismi che permettono di diminuire i prezzi alla pompa senza gravare sul bilancio dello Stato: è sufficiente agire sulle tasse in più che l’erario incassa grazie agli aumenti. Davvero non si capisce cosa aspetti il governo a intervenire su un tema che tocca così da vicino l’economia e la vita dei cittadini italiani”