Hanno un volto, un nome e sono quattordicenni scledensi. Il sindaco Valter Orsi, esasperato dalle incursioni notturne in un luogo quasi sacro per la sua destinazione sociale, aveva chiesto ai vigili del Consorzio Alto Vicentino, di trovare quei vandali senza scrupoli.
Come si ricorderà, quei teppistelli, nel tardo pomeriggio del 17 maggio danneggiarono  le strutture  lungo via Pio X, nel quartiere di Magrè, del “parco inclusivo”, ovvero un’area pensata per utenti con disabilità, ad oggi il più grande mai realizzato in Veneto. Fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale di Schio, oggetto di un importante investimento, luogo di alto significato non fu risparmiato dai  balordi, i quali, tra l’altro, riuscirono a sfondare a pedate la porta dell’edificio pensato per essere adibito a futuro chiosco del parco. L’azione dei vandali suscitò forte deprecazione da parte dell’amministrazione comunale, tanto da fare appello agli agenti del Consorzio di Polizia Locale Alto Vicentino, agli ordini del Comandante Giovanni Scarpellini.
Sul posto, per primo, quella sera,  si precipitò il consigliere comunale di maggioranza Manuel Dalla Costa, che rivolse parole di condanna verso chi aveva attentato a quel luogo, che ancora deve essere inaugurato. “Non è possibile che un posto così importante venga preso di mira da ragazzi senza scrupoli, che non si rendono conto delle loro azioni, della gravità delle loro gesta e soprattutto, che quello che vanno a distruggere è patrimonio comune. Sono le nostre tasse. Gli investimenti del Comune. Non hanno nemmeno ritegno pensando che quel parco è per i fragili della società. Dove sono i genitori? Che educazione hanno dato ai loro figli?”.
Dalla Costa chiamò il commissario Loris Revrenna, che organizzò un paziente sopralluogo e in questi mesi ha lavorato sul caso, che finalmente ha avuto una svolta.
Seguì così una scrupolosa attività d’indagine che portò in breve tempo all’individuazione di alcuni giovani come i possibili responsabili. A distanza di tre mesi, gli agenti, dopo numerosi servizi mirati all’identificazione e al raffronto di immagini di giovani soliti frequentare i quartieri di Magrè e Ca’ Trenta, ma anche il centro città e i comuni limitrofi, sono riusciti a dare un nome e un cognome agli autori del danneggiamento immortalati dalle telecamere comunali presente nel parco. Quest’ultimi, quattordicenni, sono stati convocati con i propri genitori al Comando di via  Pasini, e invitati a riflettere sul significato delle proprie azioni.
“L’azione della Polizia Locale che, per mesi e con costante tenacia ha lavorato per arrivare all’individuazione  degli autori, dimostra come atti di questo tipo siano fortemente stigmatizzati dall’amministrazione comunale, valendo forse questa brutta esperienza come monito ai vandali del futuro”, ha dichiarato il sindaco Orsi, che si è congratulato con gli agenti della Polizia Locale che hanno individuato i responsabili di un atto vandalico davvero ignobile.
di Redazione AltovicentinOnline
Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia