a cura dell’avvocato Sara Occhipinti

A fronte di un rapido e crescente aumento in Europa di un abusivo utilizzo di azioni legali per intimidire ed isolare giornalisti e attivisti che si esprimono su temi di rilievo sociale e politico, il Parlamento Europeo ha approvato nuove norme di contrasto ai c.d. casi di SLAPP, le azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica.

L’11 luglio 2023, il Parlamento Europeo ha adottato la propria posizione negoziale su nuove norme a tutela dei giornalisti, dei media, dei difensori dei diritti umani, degli attivisti, dei ricercatori e degli artisti, per combattere il fenomeno delle “azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica”, conosciute come SLAPP.

Le SLAPP sono azioni legali, spesso prive di legittimità, infondate o basate su rivendicazioni esagerate e spesso abusive, che mirano ad intimidire e screditare professionalmente i loro bersagli, con l’obiettivo ultimo di ricattarli e costringerli al silenzio.

A fondo della questione, l’UE intende contrastare la minaccia alla libertà di espressione di un pensiero critico, indispensabile alla conservazione di ordinamenti democratici.

Lo studio sui casi di SLAPP è stato condotto dalla Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Amsterdam, dove sono stati esaminati 570 casi emersi negli ultimi 10 anni. L’analisi ha rivelato un trend di crescita di azioni di c.d. “bullismo legale”, con il numero più alto registrato nel 2020 e a seguire nel 2019 e nel 2021.

Per identificare una SLAPP, occorre che coesistano alcuni elementi. Innanzitutto, l’azione legale deve essere intentata da una parte privata e non da attori statali, e deve prendere di mira atti di partecipazione pubblica, intesi come qualsiasi sforzo per impegnarsi in una questione di significato sociale o politico. Alcuni indizi che aiutano a riconoscere un caso di SLAPP sono l’aggressività e la sproporzione dei rimedi legali, il tentativo del querelante di porre in essere manovre finalizzate solo ad aumentare i costi della procedura, sfruttando il proprio vantaggio economico per fare pressione sulla vittima, spesso denunciando la persona fisica dell’attivista, senza chiamare in causa l’organizzazione per la quale lavora, e chiedendo risarcimenti enormi proprio per intimidire la vittima.

Le nuove norme approvate dal Parlamento UE per arginare il fenomeno del “bullismo legale”, dovrebbero applicarsi nei casi transfrontalieri quando ricorrente, convenuto e tribunale si trovano in paesi diversi, o quando l’atto di partecipazione pubblica (articolo, post sui social media, video, ricerca o opera d’arte) ha rilevanza per più di uno Stato membro ed è accessibile elettronicamente.

Il pacchetto normativo appena approvato consentirà alla vittima di SLAPP di chiedere il rapido respingimento della causa, spostando sul ricorrente l’onere di dimostrare la fondatezza della denuncia. Le spese procedurali, incluse le spese legali del convenuto vittima di SLAPP saranno a carico del ricorrente, e l’infondatezza della denuncia presentata darà diritto alla vittima di ottenere un risarcimento anche per i danni psicologici o alla reputazione.

Allo scopo di evitare l’instaurazione di giudizi di parte, nei processi per diffamazione, potrà essere adito solo il tribunale nazionale del convenuto. Inoltre, gli Stati membri non potranno riconoscere sentenze decise in paesi non UE nei confronti di persone fisiche e società residenti nel proprio territorio. Infine, sarà previsto un risarcimento del tribunale nazionale per le parti interessate.

I Paesi Ue dovranno istituire sportelli unici in cui le vittime di SLAPP potranno chiedere informazioni e consulenza, e le autorità nazionali dovranno fornire assistenza finanziaria, legale e psicologica.

Fonte Bullismo legale contro giornalisti e attivisti: la direttiva UE sulle SLAPP – Podcast (altalex.com)

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