RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO
“L’attuale Sindaco e la sua squadra di governo stanno facendo rimpiangere l’amministrazione Casarotto, al quale tutto si può rimproverare, tranne l’impegno svolto per le opere pubbliche, la riqualificazione di molti edifici pubblici della città e l’attenzione ed il controllo sull’operato degli uffici comunali.
Michelusi e i suoi assessori sembrano invece non avere affatto il pugno della situazione e non si capisce in quale direzione stiano guardando.
La mano destra non sa quello che fa la sinistra e in assenza di un chiaro indirizzo politico, gli uffici amministrativi sono allo sbando, rimanendo loro malgrado immobili od operando spesso in senso contrario alle promesse fatte in campagna elettorale dal Sindaco e dall’attuale maggioranza.
E dire che Michelusi, a sostegno della propria candidatura, aveva fatto leva sulla necessità di proseguire, nel segno della continuità, il lavoro svolto dal Sindaco Casarotto.
Alle parole, evidentemente di pura propaganda, non sono seguiti i fatti.
Mentre il Primo Cittadino si lamenta con le ferrovie dello Stato per il ritardo nell’ultimazioni dei lavori della Stazione dei Treni, non spiega il perché la maggior parte delle opere di sua competenza, tutte già finanziate e pronte per essere realizzate, sono ferme.
Ricordiamo infatti che per il 2023 sono stati preventivati 7 milioni di euro per opere pubbliche, ma, considerato che siamo già ad agosto, quante di tali opere saranno ultimate entro dicembre?
Se entro tale data non saranno rispettate le scadenze, i fondi stanziati resteranno vincolati e quindi bloccati fino alla approvazione del prossimo bilancio consuntivo, ovvero ad aprile 2024, ovvero con ogni conseguente grave ritardo.
L’attuale primo cittadino nei due precedenti mandati da assessore allo sport, ha sempre sensibilizzato l’uso della bicicletta, dimostrandosi sempre puntuale quando si è trattato di organizzare l’annuale biciclettata. Ad oggi tuttavia resta ferma la realizzazione del nuovo tratto di pista ciclabile che dovrebbe portare da Rozzampia al Santo. E che fine ha fatto la pista ciclabile che avrebbe dovuto collegare il tratto di pista già presente nelle vicinanze del sottopasso dei Cappuccini con la stazione?
Ancora non si è messa mano all’edificio di via Carlo del Prete, che ospita l’Istituto Musicale Veneto, con il preventivato restauro della facciata esterna e la sistemazione dell’area verde prospiciente l’ingresso.
I lavori della nuova palestra di Via San Gaetano sembrano arenati o procedere comunque a passo di lumaca.
Nella Cittadella dello sport, in cui il Sindaco avrebbe proposto di creare un’arena per i concerti, le uniche voci che si sentono sono quelle del silenzio più desolante e dopo un anno di mandato tutti i lavori di sistemazione dell’impianto sono fermi, in primis il rifacimento della pista di atletica.
Il Sindaco pare voglia ristrutturare la fatiscente stazione delle corriere, ma non è dato sapere come e quando, e soprattutto se sia stato preliminarmente il necessario preliminare con l’azienda di trasporti SVT per l’opera.
Ferma è anche la sistemazione del parcheggio interrato di Piazza Nova, che nei periodi di pioggia registra gravissimi disservizi in danno dei cittadini, bloccandone persino accesso e uscita, anche a causa del malfunzionamento della preistorica cassa per il pagamento della sosta. Senza contare le condizioni pietose in cui il parcheggio versa: infiltrazioni e percolamenti che danneggiano le auto, sporcizia, persone che bivaccano o peggio lo utilizzano come latrina.
Tuttavia prioritario per il Sindaco e i suoi assessori sembra munirsi di biglietti da visita a spese della collettività, la quale certo non ne sentiva alcuna necessità. E’ evidente che l’apparenza, o ciò che ne rimane, sembra essere invece l’unico cruccio di questa amministrazione.
Ma si sa, l’apparenza, spesso, inganna.
Se il Sindaco e i suoi assessori avessero mostrato anche solo un decimo dell’impegno speso sui social o davanti alle macchine fotografiche, per dedicarsi ai gravi problemi della città, forse oggi questo intervento non sarebbe stato necessario.”
Fidenzio Davò, presidente Liberi a Destra