Arriva il 1 settembre alla Mostra del cinema di Venezia l’atteso lungometraggio “800 giorni” di Dennis Dellai liberamente ispirato al rapimento Celadon, il più lungo sequestro di persona a scopo di lucro della storia.

Il film, prodotto da Progetto Cinema e da Pietro Sottoriva, racconta la terribile vicenda che avvenne tra il 1988 e il 1990 nell’Alto Vicentino, utilizzando però il punto di vista della fidanzata del rapito, interpretata dalla emergente vicentina Marta Dal Santo. Si tratta di un personaggio inventato, così come altri che appaiono nella storia, scritta dallo stesso Dellai assieme allo sceneggiatore Giacomo Turbian. Più aderenti ai fatti realmente accaduti sono invece le scene nelle quali viene ricostruita la prigionia vissuta da Carlo Celadon e le torture psicologiche subite.

Particolare attenzione è stata riservata poi alla ricostruzione dei covi utilizzati dai sequestratori  e degli ambienti anni ’80.

“E’ un film di finzione, come già i precedenti Terre Rosse e Oscar – spiega il regista- in questo caso la distanza narrativa è anche una forma di rispetto per la drammatica vicenda umana vissuta da Celadon. Ma è chiaro che abbiamo sempre avuto in mente quella vicenda, lo scopo del nostro progetto è quello di restituire alla memoria collettiva il terribile periodo dei sequestri di persona, che per oltre un ventennio del secolo scorso hanno costretto a vivere nel terrore tante famiglie. Va ricordato soprattutto alle persone più giovani che dagli anni ’70 ai primi anni ’90 furono rapite dall’Anonima Sequestri centinaia di persone, spesso sottoposte a lunghi periodi di dura detenzione che terminarono solo dopo il pagamento di somme ingentissime di denaro. Per non parlare di alcuni casi di ostaggi che non fecero più ritorno a casa, come il maranese Pietro Berto e il bassanese Livio Bernardi”.

Il caso Celadon fu purtroppo tra i più drammatici: sottratto all’affetto dei famigliari il 25 gennaio del 1988, il giovane arzignanese venne tenuto in ostaggio dagli uomini della ‘ndrangheta per 831 giorni, sopravvivendo miracolosamente ad una durissima prigionia. Venne addirittura ceduto ad una seconda banda, nonostante la famiglia avesse già pagato il riscatto.

“Carlo Celadon ha già potuto vedere questo lavoro in anteprima- ricorda ancora Dellai – e ha avallato l’operazione, complimentandosi anche per il film”.

La pellicola si affida per i ruoli principali ad alcuni giovani outsider. Oltre a Marta Dal Santo, anche Matteo Dal Ponte nel ruolo del rapito e Marco Volpe in quello di un dj radiofonico amico della protagonista. Ad essi si affiancano interpreti di maggiore esperienza come Davide Dolores (già visto ne Il commissario Montalbano) Vasco Mirandola (tra gli interpreti del film Premio Oscar Mediterraneo), Pierluigi Piccoli,

Stefania Gori Bonotto e Shamira Benetti. Ad impreziosire il cast il cammeo del divo Fabio Testi, che nel film interpreta il basista dei rapitori, e dell’iconica bellezza Francesca Tizzano.

A fare da sfondo alla vicenda, gli anni ’80 della provincia vicentina, raccontati attraverso il mondo delle discoteche, delle radio private (da segnalare l’omaggio all’allora popolare Ondaradio) e dei giornali locali.

Sempre il 1 settembre ci sarà una proiezione ad inviti del film al cinema Astra del Lido di Venezia, mentre la Prima per il pubblico è in programma sabato 30 settembre alle 20.30 al cinema Verdi di Breganze, con repliche domenica 1 ottobre alle ore 17 e 20.30.

N.B.

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