Il sentiero del Singìo è un percorso ad anello sulle tracce della Grande Guerra e le bellezze naturalistiche del territorio di Torrebelvicino.
Il percorso inizia dalla piazzetta di Contrada Manfron, prendendo la strada in alto a destra, rivolti al capitello dedicato alla Madonna del Carmelo.
Superata la fontana con il piccolo capitello di Sant’Antonio, al bivio, si tiene il sentiero a destra in leggera discesa che attraversa il piccolo torrente nel fondovalle. Ci si imbatterà alla fine del tratto nel “sasso che piange” descritto in questo modo nel romanzo di Matino.
Una volta passato il ponticello e la breve salita si aprirà un’area prativa con una magnifica veduta del Monte Novegno, del Massiccio del Pasubio e dell’Alta Val Leogra.
Proseguendo in salita, al bivio, si prende la destra e si lascia la strada principale. Una volta arrivati all’incrocio con l’ampio sterrato che collega il Passo della Camonda al Rifugio Civillina si percorre in direzione est la strada sterrata in leggero falsopiano.
Dopo 30 minuti circa e si giunge a un quadrivio. Qui si prende a sinistra in discesa e al primo tornante si imbocca, a sinistra, il sentiero che punta in direzione del Monte Cengìo.
Proseguendo il sentiero si arriva al quadrivio di Passo Manfron.
SALITA AL MONTE SINGÌO
L’itinerario prosegue a destra in direzione di Contrada Carollo ma, dopo 40 m, invertendo la marcia, prendiamo il sentiero sulla sinistra. Si tratta di una mulattiera militare della Prima Guerra Mondiale, che serviva a rifornire la Seconda Linea Difensiva Italiana tra il Monte Civillina e il Monte Enna. Dopo un primo tratto pianeggiante, si salirà a tornanti per circa 150m di dislivello, per arrivare in prossimità della cima del Monte Singìo.
Si prosegue poi su un piccolo e stretto sentiero, quasi aggrappato alla roccia, che gira a sinistra in direzione del Monte Cengìo e che ci porta ad incrociare un carrareccia in prossimità della Baita-Rifugio del Gruppo Stella Cometa.
Il nostro percorso prosegue sulla destra, prestando attenzione ai punti più stretti. Lungo questo tratto, in almeno due punti, si può ammirare l’abitato di Torrebelvicino, il Monte Enna e sullo sfondo il massiccio del Novegno; di seguito, lo sbocco della Val Leogra in pianura e le colline sulla destra che degradano nel piano.
Si entra poi nel bosco incrociando in breve un largo sterrato che sale ripido alla cima del Monte. Si prosegue dritti in direzione della Baita da Angelo – ristrutturata – per poi scendere al Passo Manfron.
RITORNO A CONTRADA MANFRON
Dal Passo Manfron si scende sulla destra per la carrabile abbastanza ripida verso Contrada Manfron. In questo tratto di percorso si incontrano alcuni siti descritti nell’opuscolo Sentiero Geologico Mineralogico pubblicato dalla Comunità Montana Leogra-Timonchio.
A 350 m dalla contrada, si abbandona la carrabile principale per immettersi in un sentiero sulla destra che prosegue piano protetto da un’alta masièra. Questo particolare è testimonianza della storicità di questo percorso chiamato La Strada dei Cavài (La Strada dei Cavalli), che s’insinua tra le case di Contrada Manfron arrivando in breve al salizo, la piazzetta della contrada.
Da qui si scende al parcheggio.
Contenuti a cura di: http://www.prolocotorrebelvicino.it/percorso-12-%E2%80%93-sentiero-del-singio_lit_3_10_7.asp