Mai arrendersi, puntare alto con umiltà ma senza sminuirsi e, per fare questo, continuare a formarsi sempre di più per acquisire sicurezza in ciò che si ama fare. E’ questa l’arma vincente di Diletta Rigoni, in arte Dilly, di Asiago che alla tenera età di 4 anni ha scoperto la sua vera vocazione: il canto. Complice la nonna Mariarina, che oggi non è più in vita, che ha individuato il suo talento da piccolissima, l’ha spronata a guardarsi dentro ed inseguire con tenacia i suoi sogni. “Ricordo ancora la prima canzone che ho cantato con mia nonna, “My heart will go on” di Celine Dion. E’ stato un momento magico, le devo molto. E’ stata lei a spingere i miei genitori ad iscrivermi così piccola alla Scuola musicale di Asiago con il maestro Lorenzo Fattambrini, nella quale sono stata per qualche mese. Poi all’età di 12 anni ho ripreso sempre ad Asiago gli studi per mia volontà e intorno ai 16 anni ho proseguito a Thiene, dove ho ritrovato il maestro Fattambrini insieme a Cheryl Porter, vocal coach di fama internazionale. Ho studiando musica jazz, soul, pop, ho fatto molti concorsi nazionali e internazionali, classificandomi sempre nei primi posti o in finale”. Una nonna speciale la sua, appassionata di musica lirica, ha saputo individuare nella nipote quella scintilla che, se alimentata, poteva permetterle di arrivare lontano. E infatti Diletta è arrivata molto lontano. Dopo il primo concorso a 17 anni a Castrocaro, dove in giuria era presente Angelo Valsiglio (vocal coach che ha scoperto Laura Pausini) è arrivata semi finalista e da lì ha continuato a collezionare concorsi su concorsi, dandosi da fare: da Thiene a Pordenone, a Jesolo fino a Roma per “New York Canta”, partecipando anche alle selezioni di Amici per entrare in sfida con degli alunni della scuola. Ma il raggiungimento del sogno per lei è arrivato per puro caso, nel 2017, grazie ad un libro e la sua curiosità: “Stavo leggendo ‘Cantare con le stelle’ di Seth Riggs, vocal coach di grandi della musica internazionale come Michael Jackson, Stevie Wonder, Madonna. Ricordo che ad un certo punto mi è venuta l’idea e l’impulso di cercare il suo nome su internet e ho scoperto che stava selezionando 10 talenti da tutto il mondo che avrebbe poi inserito per un Workshop a Hollywood. Bastava inviare un video per candidarsi, e così ho fatto. Sono stata l’unica italiana selezionata e la settimana successiva sono partita per Los Angeles, tra ansie e paure visto che ero sola in una grande città straniera. Ma è stato stupendo, un’esperienza unica. Quando Seth Riggs mi ha aperto la porta di casa, ho realizzato che era tutto vero. Ho lavorato con lui e sua moglie per circa 8 giorni, mi sono addirittura esibita dal vivo in un locale della ‘Walk of Fame’. E’ stato bellissimo, da brividi, un sogno che si è realizzato. Sono ancora in contatto con loro”. Ma per Diletta le sorprese non sono finite, infatti nel 2018 tramite conoscenze incontra un vicentino che lavorava negli Stati Uniti con star del panorama musicale americano. Inviando video a progetti da lui proposti, ha ottenuto la possibilità di tornare a Los Angeles per un progetto musicale dove ha creato alcune canzoni, tra cui ‘Wait for me’: “Sono stata a LA un mese e mezzo, creando canzoni e facendo un servizio fotografico correlato.” spiega la cantautrice, accennando anche alle differenze che ha riscontrato tra Italia ed estero. “Ho lavorato con grandi produttori, ma nonostante fossero così importanti, mi hanno comunque messa a mio agio da subito, incoraggiandomi hanno ascoltato la mia storia e in studio è nata la mia prima canzone in inglese, scritta insieme. Quando, tornata in Italia, ho fatto ascoltare i miei pezzi ad altri produttori e case discografiche, mi hanno risposto che in Italia non funziona questo genere. Mi sono sentita rifiutata, credo che nel Belpaese sia più difficile poter emergere se non hai le giuste conoscenze. Così ho dovuto reimpostare il mio progetto in una chiave un po’ più pop”. Un cambiamento che per un’artista non è sempre facile e scontato, ma che è stato l’inizio di altre trasformazioni impreviste che ha dovuto affrontare: “Sarei poi dovuta tornare negli States per girare il video musicale, ma l’arrivo del Covid ha bloccato i nostri piani. Quindi lo abbiamo girato ad Asiago, che è comunque la città dove vivo e che fa parte della mia vita. Aveva comunque un senso terminare il brano in questo modo. Nel primo video è presente anche il mio migliore amico Filippo Ambrosini con la sua partner Rebecca Ghilardi, entrambi pattinatori olimpionici”. La presenza della pandemia le ha comunque dato l’opportunità di fare chiarezza con se stessa e, riviste le sue priorità mantenendo la rotta verso la musica, ha deciso di scrivere canzoni in italiano, iniziando a frequentare corsi di writing intensivi. Così sono nate altre due canzoni: “A luglio è uscito il remix di ‘La Folie’ mentre ‘Marylin’ è frutto di diverse ricerche. Tutto è nato perché diversa gente nota una certa somiglianza estetica tra noi. Questa cosa mi ha incuriosita, portandomi a documentarmi sulla sua vita, sul suo personaggio, e devo dire che mi rispecchio in certi aspetti del suo carattere. Così mi sono lasciata ispirare ed è nato questo brano che parla sia di me che di lei”. Dopo essere convolata a nozze lo scorso sabato, Diletta oggi è pronta a riprendere in mano il suo progetto musicale, sperando che qualche casa discografica si faccia avanti e continuando a scrivere canzoni che possano emozionare il suo pubblico.
Laura San Brunone
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