Qualche lettore di AltovicentinOnline, ieri, dopo aver pubblicato la notizia della grandine grande come arance caduta nei paesi della Valle dell’Astico, ha riso virtualmente, commentando sulla nostra pagina facebook. Anche noi stentavamo a credere ai nostri occhi quando abbiamo visto foto e filmati, che ci arrivavano dai lettori residenti ad Arsiero, Velo d’Astico, Laghi, Cogollo del Cengio e Posina. Quello che è piovuto dal cielo per mezz’ora era davvero impressionante per la grandezza. Sono stati minuti davvero drammatici per chi è addirittura finito al pronto soccorso, come Manu Martini, per colpa di una ferita alla testa. Le è stato diagnosticato un trauma cranico e poteva andare peggio.
Al rifugio Bar Alpino di Caltrano, Marco Rigotto, su facebook, ha filmato la grandine dalle dimensioni di uova che cadeva dal cielo.
Danni e paura
Il giorno dopo il disastro, si fa la conta dei danni e quelli subiti per via di auto gravemente lesionate e tetti di case devastati dai pezzi di ghiaccio sono davvero ingenti. In molti non sono riusciti a mettere le vetture al riparo perchè la tempesta di grandine li ha colti di sorpresa. Molti dipendenti delle fabbriche che si trovano nella Valle dell’Astico avevano le auto parcheggiate fuori alla ditta e qualcuno ci ha raccontato di essersi messo a piangere nel vedere le ammaccature ed i vetri rotti dalla violenza della grandine. Tantissimi nell’alto vicentino le aziende agricole che riferiscono di danni incalcolabili alle colture.
C’è poi, chi si è ritrovato in auto con i figli piccoli ed ha provato terrore per quella tempesta che costringeva a fermarsi, ma non c’era in prossimità l’area di sosta in cui poterlo fare. “E’ stato terribile – racconta Maria Grazia Sartori, madre di due bambini con cui viaggiava in direzione Posina – sul vetro cadevano pezzi di ghiaccio di tante forme, alcune sembravano arance e immaginate i volti dei bambini terrorizzati sentendo il rumore sulla carrozzeria dell’auto. Non potevo fermarmi, ho proseguito fino a quando non ho trovato riparo. Ho tranquillizzato i bambini, che non avevano mai visto una scena simile ed ho spiegato loro che il tempo può cambiare all’improvviso. Sono stati attimi interminabili. L’auto è rimasta gravemente danneggiata, ma non mi importa perchè ho avuto paura di non riuscire ad arrivare a casa”.
Le risatine dei lettori
Non passano inosservate le risatine da presa in giro che puntualmente, alcuni nostri lettori mettono nella pagina facebook di AltovicentinOnline. Ci prendono in giro SOLO perchè ci permettiamo di fare il nostro lavoro: la Protezione Civile della Regione Veneto emana i bollettini del meteo preannunciando una eventuale ondata di maltempo e noi la pubblichiamo testualmente. Perchè lo facciamo? Perchè i nostri lettori sappiano quello che gli esperti prevedono. Magari non sempre riescono a farlo con precisione, ma ci provano. Lo fanno e chiedono alla stampa di divulgarlo in modo che, se c’è da intraprendere un viaggio, da stendere il bucato o da mettere in garage l’auto, lo si possa fare in tempo. C’è chi muore a causa di un fulmine. Cosa c’è da ridere o da prendere in giro, ci piacerebbe capirlo. La Protezione Civile non ci paga per divulgare le previsioni meteo, ma magari possono essere utili. Non siamo climatologi o scienziati, ci limitiamo a riferire quello che chi ha studiato fa. Noi riportiamo SOLTANTO.
In arrivo fondi per la messa in sicurezza
E intanto, è di oggi la notizia che sono in arrivo dal governo 16milioni di euro di fondi per ripristinare certe aree montane dell’Alto Vicentino, che con le ultime ondate di maltempo, hanno subito danni come smottamenti, allagamenti, e terreno che si sgretola come biscotto quando piove.I fondi verranno gestiti dalla provincia di Vicenza per la realizzazione di progetti per la messa in sicurezza di paesi come Schio, Posina, Lugo, Pedemonte, Arsiero e Santorso. Sarebbero 42 progetti, tra cui quello che riguarda il fiume Astico.
Mercalli:”Non c’è da stupirsi”
“Temperature sempre più alte, periodi di siccità sempre più lunghi, piogge intense e grandine con chicchi che un tempo raggiungevano i 70 grammi e ora ne pesano 150. Sono i fenomeni estremi dei quali non ci si può più stupire”. Luca Mercalli, meteorologo e divulgatore scientifico, lo sostiene da anni.
“I cambiamenti climatici in atto portano nella nostra quotidianità il noto climatologo Luca Mercalli, secondo il quale le estati torride e le ondate di calore senza precedenti sono il sintomo evidente del riscaldamento globale”. Il climatologo ha sottolineato come, “dopo il 2003, quando si registrarono temperature di 40 gradi a Torino, Milano e Parigi, queste ondate di calore siano diventate sempre più frequenti. L’estate del 2003 ha causato la morte di 70.000 persone, di cui 20.000 in Italia, e ha segnato l’inizio di una serie di stagioni difficili che si sono ripetute nel corso degli anni, con picchi nel 2015, 2017, 2019 e lo scorso anno”.
N.B.