Chiesto un consiglio comunale ad hoc per il progetto che, a Sarcedo, vedrebbe calare 300 mila cubi di capannone su un’area agricola e che sin da subito ha mobilitato il comitato ‘Villa Capra/Astico-No 5^ zona industriale’: “perché permettere questa speculazione edilizia con l’espansione di un’industria di Breganze su una zona agricola di Sarcedo tornata verde dopo che, per decenni, è stata ‘sfruttata’ come cava?”.
Il ‘giorno x’ in calendario è il 21 luglio: “entro questo termine dovrà essere convocato il consiglio comunale. L’art. 39 del Testo Unico degli Enti Locali parla di un termine non superiore ai 20 giorni per riunire il consiglio comunale e, come gruppo consiliare Vivere Sarcedo Lega, abbiamo inviato la mozione il 1° luglio-spiega il consigliere comunale Giorgio Meneghello, firmatario della richiesta assieme ai consiglieri Debora Parisotto, Miria Fattambrini e Fabio Cortese- Ci siamo attivati perché dal Comune non è arrivata alcuna risposta alla petizione presentata dal comitato”. Petizione che, con le sue 817 firme raccolte, era stata protocollata dal Comitato ‘Villa Capra/Astico’ il 24 maggio come ricorda la presidente Elisabetta Fortuna e che precisa: “trascorsi 30 giorni senza riscontro dal Comune, il 26 giugno, abbiamo protocollato una richiesta di chiarimenti e il 29 giugno ci è arrivata una nota tardiva, del sindaco e della giunta, che non risponde minimamente alle domande poste con la petizione”.
“Quanto scritto nella nota, firmata dal sindaco Cortese anche a nome della giunta, potrebbe risultare offensivo nei confronti degli 817 sottoscrittori della petizione e degli aderenti al Comitato- continua Elisabetta Fortuna-Per l’amministrazione Cortese il ‘polo Faresin’ non è una speculazione edilizia ma, e cito testualmente, ‘ un investimento imprenditoriale in un terreno di proprietà’: da quando trasformare un terreno agricolo in area industriale, in contrasto col Pati, è una operazione imprenditoriale? Questa trasformazione mira ad una utilità (questo è il fine dell’attività d’impresa, altrimenti non sarebbe tale) e, quindi, per definizione una speculazione: un progetto, definito ‘faraonico’ da una moltitudine di cittadini, che porterebbe colate su colate di cemento in un campo agricolo, consumandone il suolo”. Ma non solo. Il comitato Villa Capra/Astico guarda con scetticismo a quella difesa al territorio che il Comune si appunta al petto: “la Pedemontana SPV, da questa amministrazione strenuamente combattuta all’epoca, è divenuta, ora, una attraente infrastruttura viaria e commerciale per l’investimento della società Faresin Industries S.p.a- conclude la presidente del comitato Villa/Capra- Il sindaco asserisce di essersi mosso col gruppo di maggioranza per illustrare il progetto ai cittadini quando, invece, è stato lo stesso nostro Comitato il promotore di un incontro rivolto a tutti i consiglieri per discutere del progetto e ricordare al gruppo di maggioranza gli impegni assunti con il Dup”.
Quanto verrà discusso in consiglio comunale, al momento, non interromperà la pratica presentata un anno fa al Suap da parte della ditta di Breganze per vedere realizzato il proprio progetto. Una pratica ad oggi ancora incagliata, con un piano di zonazione sismica che non avrebbe ancora ricevuto il parere della Regione: una mancanza che più volte ha fatto sospendere la conferenza di servizi decisoria e che, in seno alla commissione urbanistica dello scorso 21 aprile, ha fatto esprimere nuovamente il proprio dissenso al gruppo di minoranza Vivere Sarcedo Lega: “gli strumenti urbanistici in vigore assegnano all’area la chiara e univoca vocazione agricola-conclude il consigliere comunale Giorgio Meneghello- Un’area che non è idonea per una fabbricazione di circa 50mila metri quadrati su di un sito, l’ex cava, riempito con 2,5 milioni di materiale di riporto”.
P.V.