Aiutare i meno fortunati e i disabili ha trasformato per sempre la sua vita, facendogli dimenticare il rancore nei confronti di quel farmacista, che secondo lui gli avrebbe “rubato” la moglie e distrutto il matrimonio. Un’accusa che si era prima trasformata in un tentativo di estorsione – e di conseguenza in una condanna a 16 mesi – e poi, recentemente, in vero e proprio stalking nei confronti del farmacista e della ex moglie.
Una persecuzione che al pensionato di 61 anni Natalino Rizzotto di Malo stava costando un arresto, ma il “miracolo” del volontariato lo ha salvato. Il provvedimento che lo avrebbe fatto finire ai domiciliare, infatti, si è trasformato in un obbligo di dimora nella comunità in cui sta prestando servizio. La vicenda risale a qualche settimana fa, quando il sostituto procuratore di Vicenza, Silvia Golin, chiede la cattura del 61enne. L’uomo, infatti, nel corso del tempo avrebbe continuato a tormentare il farmacista e l’ex moglie, seguendoli, piazzandosi sotto casa, telefonando. Un vero e proprio incubo per i due – l’anziano avrebbe anche detto di voler recuperare una pistola per vendicarsi del farmacista – stalking vero e proprio secondo gli inquirenti che chiedono la cattura di Rizzotto. Richiesta che si trasforma in provvedimento ai domiciliari per il Gip. Ma il pensionato a Malo non c’è più. Recentemente si è trasferito a Barletta nella comunità Papa Giovanni XXIII dove si è offerto volontariamente per aiutare i disabili e le persone in difficoltà. Un’esperienza che avrebbe cambiato completamente il pensionato, facendogli dimenticare il rancore nei confronti della ex e del farmacista e facendolo concentrare solo nell’aiutare il prossimo. Un cambiamento inaspettato, come confermato dalla stessa Comunità, che ha portato alla modifica del provvedimento: niente più arresti domiciliari ma obbligo di dimora nella comunità dove il pensionato proseguirà con le sue opere di bene.
di Redazione Thiene On Line