“Il contrasto è grottesco. La stessa Regione che si dice preoccupata perché le case e gli ospedali di comunità rimarranno vuoti per carenza di personale, chiede a Roma un numero di laureati nell’ambito sanitario più basso di quello indicato lo scorso anno e di molto inferiore alle altre regioni. Tutto questo mentre vengono chiusi reparti per mancanza di personale, il fabbisogno odierno cresce e quello futuro che sarà ancor più grave. La decisione è intollerabile: chiediamo un urgente chiarimento”. Ad annunciarlo, è la Consigliera regionale del Partito Democratico e Vicepresidente della Commissione Sanità Anna Maria Bigon che aggiunge: “Siamo di fronte alla rappresentazione plastica di una programmazione sconclusionata, cosa che si verifica da anni. Intanto lo scenario che avanza vede Case di Comunità e ospedali sempre più bisognosi di infermieri e medici. Ma anche per l’assistenza domiciliare, visti i 170 mila non autosufficienti a casa da seguire, e le case di riposo che richiedono un numero crescente di professionisti. Invece il segnale che la Regione manda è che di questi professionisti non c’è bisogno”.

“Se questa richiesta al ribasso di laureati è motivata dal fatto che rimarranno alcuni posti liberi – conclude Bigon – l’errore è clamoroso. Occorre invece sempre considerare il fabbisogno, oltre a migliorare il trattamento economico e le condizioni di lavoro”.

Comunicato Stamaa

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