Pieve di Santa Maria a Zugliano. Le origini di questa pieve risultano essere incerte, molte supposizioni sono state fatte alla fine degli anni Ottanta, quando si decise per una profonda ristrutturazione dell’edificio. Fu allora che emersero reperti interessanti. Sotto le mura di cinta apparvero dei resti di pavimentazione a formelle di cotto che gli esperti dichiararono di origina tardo romana (IV secolo).

Sempre risalenti alla stessa epoca furono ritrovati pezzi di tegole, fibule e lampade. Furono pertanto fatte alcune ipotesi sul tipo di struttura abitativa. Si pensò ad una cappella gentilizia di un patrizio romano convertitosi al cristianesimo, o di un esaugurazione di un tempio cristiano, cioè, costruito sopra a un precedente tempio pagano. Quest’ultima ipotesi la si ricava dal fatto che sotto alla parete sud furono ritrovati resti di pavimento musivo.

Le visite pastorali riportano la tradizione che sarebbe stato San Prosdocimo a far costruire la Chiesa di Santa Maria (V-VI secolo); una cosa è confermata, la Chiesa risulta essere sicuramente una delle più antiche della zona. Costruita su un rialzo di terreno a metà strada tra il borgo di Zugliano e la contrada di Santa Maria, il nome “Santa Maria in Capo li pradi” deriva dalla sua posizione isolata in mezzo alla campagna.
Il primo documento in cui la Pieve viene nominata risale al 1297, in un elenco delle Rationes decimarum vaticane, i resoconti delle decime.

Gli interni della Chiesa

L’interno della Chiesa si presenta come un’unica grande aula che vede la divisione solamente del presbiterio (dato da una ristrutturazione del 1922), leggermente rialzato su pavimento con mattonelle in cemento e diviso dal restante spazio da due pilastri e due lesene sormontate da capitelli ionici. I capitelli sono in cemento tinteggiati e vengono ripresi in una finta architettura dipinta che corre lungo tutte le pareti.

Il pavimento della navata, invece, risulta essere mattonato veneto, disposto a spina di pesce. Anche l’attuale soffitto ha subito le modifiche del restauro del 1922 che ha in parte sconvolto il carattere romanico originario, rialzando la struttura di oltre due metri e aprendo 5 finestre a semicerchio nella parte terminale dei fianchi dell’edificio.

Gli altari della Chiesa

Oggi risultano due altari: l’altar maggiore e l’altare dedicato a San Rocco.

Altare Maggiore

L’altar maggiore del XVII sec., in legno con colonne scanalate e timpano e al cui centro, racchiusa in una nicchia, vi è la statua raffigurante una Madonna con Bambino in sostituzione all’originale Addolorata a cui è dedicato l’altare stesso. La statua originaria durante l’anno non viene esposta, in quanto molto preziosa, essendo rivestita nella parte bassa di foglia d’oro. La si può vedere nella chiesa la IV domenica di Quaresima, dopo essere stata per una settimana in casa di una famiglia della contrada di Santa Maria.

Questa antica tradizione risale al 1640 quando l’Arciprete Lazzaroni ne introdusse il culto. Lo stesso Lazzaroni fondò anche la “Confraternita dell’Abito Nero”, persone devote al culto mariano che indossano un particolare paramento nero e recitano il rosario una volta al giorno. Nella tradizione del luogo rimane ancora viva la processione dedicata alla Madonna Addolorata, tale processione viene fatta la IV domenica di Quaresima, prima di deporre la statua nella chiesa. In questo giorno particolare la statua lignea viene anche vestita con un abito nero, come prevede l’iconografia tradizionale.

Altare dedicato a San Rocco

L’altro altare è quello dedicato a San Rocco, posto sul lato sud dell’edificio, realizzato totalmente in pietra. Fu fatto erigere nella seconda metà del XVIII sec. dalla famiglia Bettanin, devota al luogo, all’interno della chiesa predisposte anche il proprio luogo di sepoltura.

Gli affreschi – Pieve di Santa Maria

Gli affreschi interni all’edificio sono venuti alla luce durante i lavori di restauro del 1922. Nella navata troviamo:
– Vergine in trono con Bambino con Santa Marta e Santa Clara
– Quattro giovani Santi
– Asino sotto la palma
Nel presbiterio si possono invece ammirare, nella parte alta dell’arco presbiteriale, due angeli; nella parte bassa due apostoli, S. Giacomo e S. Filippo. Rimane anche parte dell’immagine del Cristo Pantocratore. Probabilmente l’affresco originario vedeva il Cristo posto in posizione centrale e attorniato da Apostoli. Sempre nella parete del presbiterio sono venute alla luce delle nicchie affrescate: a sinistra c’è il Christus Passus, mentre a destra emerge la figura del Christo Pantocrator, nella classica iconografia che lo vede con la mano destra in atto benedicente e con la mano sinistra presenta il libro.
Nella parete sud del presbiterioè affrescato San Michele Arcangelo, immagine confermata dalla scritta sottostante.

Come arrivare alla Pieve di Santa Maria e Contatti

Da Milano a Venezia: Autostrada A31 Valdastico, uscita Thiene/Schio, direzione Zugliano.

Per maggiori informazioni:
Comune di Zugliano tel. 0445 872123
Parrocchia tel. 0445 87213
Pro Zugliano tel./fax 0445 330522
www.comunezugliano.vi.it
e-mail: info@comunezugliano.vi.it

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia