“I Comuni non possono anticipare dalle loro casse le risorse economiche per pagare i lavori del Pnrr. Non hannno quei soldi. È un grido di allarme serio, preoccupante, che Uncem ha già riportato a Governo e Parlamentari. Non solo i Comuni bloccano i lavori, rinunciano, ma se non arrivano adeguate risorse agli Enti per pagare le ditte che lavorano e i progettisti, gli Enti entrano in una paralisi che di fatto blocca il Pnrr”. l’avviso è di Marco Bussone, presidente Uncem, l’Unione dei Comuni e delle Comunità montane. “Lo diciamo da due anni. Non si può stanziare in prima battuta solo il 10 o il 20% delle somme per i lavori, da parte dei ministeri ai Comuni, e chiedere proprio ai Comuni di fare da polmone finanziario”, insiste Bussone. Nel decreto legge sul Pnrr c’è un articolo, il 6, che prevede anticipazioni, “ma non sono definiti né il plafond né le modalità di accesso. Altro che asili e realizzazione di scuole dell’infanzia bloccate. Il Pnrr per i Comuni, piccoli e grandi, ma in particolare i più piccoli, è tutto bloccato se non si dà corpo a un fondo rotativo di almeno 10 miliardi al quale i Comuni possono accedere subito. Peraltro, va ricordato che sono passati nel Pnrr fondi di altra natura, come di leggi di bilancio, ad esempio per opere contro il dissesto idrogeologico e per l’efficientamento di edifici. Questo complica ancora di più le cose”. Uncem punta il dito anche contro la piattaforma Regis, “non certo di facile utilizzo e immediato accesso”. Ma soprattuto Bussone insiste: “Non si può chiedere ai Comuni di spendere soldi che non ci sono nelle casse, rendicontarli e aspettare 100 o 200 giorni prima che vengano accreditati dallo Stato. È un meccanismo non adeguato, genera paralisi e scarica su chi ha meno, sui livelli più bassi e fragili”.
I Comuni sono “volenterosi, determinati, ma non per questo disposti ad andare verso una drammatica paralisi. Se non li hai, non li puoi spendere. Servono 10 miliardi di euro di fondo rotativo, subito, per non costringere i Comuni a rinunciare i progetti, o far attendere e far pagare le imprese che devono fare i lavori”. Per Bussone “Questo è un pezzo di Pnrr che proprio non funziona. E va corretto. Senza polemiche politiche -ne abbiamo già troppe e inutili- o ulteriori problematiche. Ma va corretto, con il fondo rotativo facilmente accessibile dai Comuni e da tutti gli Enti beneficiari di progetti Pnrr”