Quello che sta accadendo a Marano sta sconvolgendo la vita di molte famiglie e commercianti, che dovranno sloggiare dalle loro mura perchè c’è in ballo la loro sicurezza e quella di chi vi abita. E’ quanto sta si sta vivendo in via Puccini, in particolare in 7 immobili costruiti sul torrente, la cui acqua si è infiltrata erodendo le mura . Per questo motivo, da venerdì sera, è stata disposta l’immediata evacuazione per questione di incolumità e sicurezza pubblica da parte del sindaco Marco Guzzonato, che non aveva altra scelta.
Un vero terremoto emotivo che per chi ha dovuto lasciare casa, per chi come la pizzeria “Pizza in Piazza” e lo storico fotografo Renato Dalla Vecchia, attività che ha mezzo secolo di vita, dovrà affrontare una trafila burocratica all’italiana. L’Amministrazione comunale assicura che non lascerà solo nessuno, ma oggi pomeriggio, faceva tenerezza un’anziana costretta all’evacuazione. Ma non è l’unica, ci sono ben quattro famiglie e i due esercizi commerciali. C’è anche un immobile adibito a magazzino della Protezione Civile.
Oggi, l’intera strada è stata chiusa per favorire l’evacuazione, ma c’è un clima di sconforto a Marano Vicentino per la situazione che si è venuta a creare e che sta coinvolgendo direttamente e indirettamente decine di famiglie, che vivono a Marano e che ci lavorano. E’ il caso di Nicola Sandrin, 33 anni, residente a Zanè, ma titolare da quasi 10 anni della pizzeria che era diventata un punto di riferimento per gli abitanti del paese, non solo per la sua bontà, ma anche per la posizione strategica.
Sandrin mantiene la calma quando viene intervistato, si rende conto che l’amministrazione comunale non aveva altra scelta che quella di emettere l’ordinanza che ha fatto cessare l’attività commerciale, chiusa al pubblico già venerdì sera. Ma il suo pensiero va ai dipendenti, a cosa ne sarà di loro e del loro bisogno di portare a casa uno stipendio. Va ai clienti a cui si sente legato. ” Sapevamo del sopralluogo dei giorni scorsi da parte dei vigili del fuoco, che hanno accertato lo stato di pericolosità di tutto quello che tra gli anni ’50 e ’70, venne costruito sulla roggia. Qui le case poggiano sui muri di contenimento, che hanno subito infiltrazioni. La situazione riscontrata è pericolosa . Certo che non posso continuare a lavorare qui dentro, non mi sarei mai perdonato se fosse accaduto qualcosa a qualcuno dei miei collaboratori o alla mia clientela. Ma ora cosa ci aspetta? Sono preoccupato per i miei quattro dipendenti, che devono lavorare per portare a casa lo stipendio. Quest’ anno festeggiamo 10 anni di attività – conclude Sandrin – , stavamo pensando a come festeggiare e invece ci ritroviamo così, senza lavorare e con un futuro incerto. Dove andremo? Io sono affezionato a Marano, la soluzione va trovata qui.”
N.B.