La notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo lancette in avanti per il ritorno dell’ora legale. Un’ora di sonno in meno è il prezzo da pagare per avere un po’ di luce in più durante il giorno. Quest’anno l’ora legale inizia domenica 26 marzo alle ore 2 del mattino per terminare alle 3 del mattino di domenica 30 ottobre con l’ora solare.
Dopo il Solstizio d’Inverno di dicembre si ha un cambio di rotta: le giornate iniziano ad allungarsi fino a raggiungere il culmine a giugno con il Solstizio d’estate. Portare avanti di un’ora le giornate in primavera significa sfruttare al meglio la luce naturale e diminuire il consumo elettrico.
L’idea dell’ora legale è nata a Londra nel 1916, quando la Camera dei Comuni approvò il cosiddetto British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate. Anche l’Italia aderì all’iniziativa, così come altri Paesi, perché in tempo di guerra il risparmio energetico era fondamentale. Nel corso degli anni fu sospesa, abolita e ripristinata diverse volte. Dal 1996, furono stabiliti in Italia i tempi dell’ora legale, ufficializzati da una legge nel 2010: inizio alle ore 2:00 del mattino dell’ultima domenica di marzo per terminare alle 3:00 del mattino dell’ultima domenica di ottobre.
Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei 7 mesi di ora legale del 2022 la rete elettrica italiana ha beneficiato di minori consumi per 420 milioni di kWh, con un conseguente risparmio economico di circa 190 milioni di euro.