Dal 25 marzo al 2 luglio il Museo Civico Palazzo Fogazzaro espone in mostra due dipinti recentemente restaurati da Aurelia Rampon, che fanno parte del patrimonio della Chiesa di San Francesco.
La prima opera è un dipinto su tela raffigurante l’Immacolata Concezione di autore ignoto di area veneta e risalente alla fine del diciassettesimo secolo, ritrovato nel 2018 all’interno dell’altare della “Concezione” lungo la navatella della chiesa quattrocentesca. Si tratta di una “Velatio” che per decenni è stata celata all’interno di una intercapedine rivestita con tavole lignee, posizionata tra la parete e la struttura lapidea della mensa.
Nonostante le fonti ne citassero la presenza, della tela se ne erano perse le tracce. L’interno del timpano, in alto, ospita due carrucole lignee facenti parte della “macchina” e sul lato destro dell’altare vi sono i fori d’uscita dei cavi di sostegno, usati per calare la Velatio alla vigilia delle maggiori solennità. Si ritiene, quindi, che la Velatio fosse utilizzata per adornare e chiudere la nicchia durante tutto l’anno liturgico e che venisse calata nell’intercapedine solo in occasione dei festeggiamenti in onore della Vergine, permettendo quindi l’ostensione dell’effige più antica. Il dipinto è quasi sicuramente una copia di un dipinto del 1730 di Sebastiano Ricci, inserito in un altare laterale della chiesa di San Vidal a Venezia.
La seconda opera restaurata, invece, è un dipinto dedicato alla Madonna degli Angeli, conservata finora all’interno della sacrestia dietro l’altare maggiore della chiesa di San Francesco. Si tratta di un dipinto di un autore ignoto di area veneta. In un piccolo cartiglio dell’altare, posto a coronamento della nicchia, vi è riportata la data 1729, che potrebbe coincidere anche con la data di esecuzione del dipinto. Il dipinto è occultato nella parte inferiore dal piccolo tabernacolo. L’artista scelse per la raffigurazione tonalità luminose per i fondi del cielo contenenti biacca: queste campiture hanno colori che vanno dall’ocra chiaro all’azzurro chiaro. La veste è ottenuta con della lacca rossa spesso mescolata a biacca. Il manto è blu scuro nelle parti in ombra e azzurro chiaro nelle parti in luce. Le lumeggiature della veste rossa della Vergine e del manto azzurro hanno tonalità biancastre e sono di spessore consistente.
«Schio ha un patrimonio storico artistico molto importante in termini di opere e con questo restauro conservativo continuiamo il nostro impegno nella loro tutela e valorizzazione – sottolinea l’assessore alla cultura, Barbara Corzato -. Impegnarsi nella tutela dei beni culturali e favorirne la conoscenza significa impegnarsi anche per promuovere una riflessione sulla nostra cultura e su come migliorare la qualità dell’ambiente in cui viviamo».
La mostra ‘’Restituzioni. Dipinti restaurati della Chiesa di San Francesco’ è a ingresso libero. Orari: da martedì a venerdì 10-13, sabato e domenica 10-13 e 15-19.
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