Dopo mesi di attesa sono finalmente arrivati gli armadietti destinati alle classi prime delle scuole medie inferiori Bassani di Thiene. A confermarlo il preside Francesco Crivellaro il quale annuncia: “Sono arrivati ieri, tutte le classi prime saranno soddisfatte. Si tratta di 120 alunni, ciascuno di loro avrà un suo lucchetto con chiave e verrà chiesta una piccola cauzione. Ora si tratta solo di numerarli e di assegnarli agli studenti, tra qualche giorno si potranno si potranno già utilizzare. Nei prossimi mesi si andrà avanti con gli acquisti”. Una conquista da parte dell’istituto perché, grazie ai fondi PNRR, ha la possibilità di arricchire l’arredamento scolastico e allo stesso tempo una vittoria per i ragazzi e genitori che saranno più tranquilli. Proprio le famiglie, in questi mesi di attesa, hanno mostrato segni di perplessità e preoccupazione verso questa sperimentazione, in atto dall’inizio di quest’anno scolastico, che prevede lo spostamento degli alunni per ogni ora, di classe in classe. Le cartelle eccessivamente pesanti, trasportate ad ogni cambio dell’ora all’interno dell’edificio, allarmavano i genitori e alimentavano di conseguenza la polemica per la mancanza di armadietti che potessero alleggerire il carico degli studenti. Le Bassani ne erano totalmente sprovviste e questo era motivo di preoccupazione considerando che, per le scuole Ferrarin qualche armadietto è presente e lo spostamento tra le aule è più semplice. Diversa la situazione alle Bassani dove la disposizione delle aule è più dispersiva. “Purtroppo la pubblica amministrazione non ha i tempi del privato, quindi quando si tratta di fare un acquisto ci sono delle procedure che rallentano i tempi, tra l’altro tra metà dicembre e metà gennaio gli acquisti erano bloccati”. asserisce il preside a tal proposito, difendendo la scuola dalle accuse di presunta inerzia da parte del Comprensivo. Rispondendo poi a chi accusa la scuola di aver voluto fare ‘un’americanata’ aggiunge: “Si tratta di una modalità di organizzazione interna alla scuola già in atto presso altri istituti, anche di scuola di secondo grado nel territorio. non ci siamo inventati nulla, abbiamo visitato scuole a Schio e Bassano in territori in cui esistono queste realtà. Ne abbiamo parlato tre anni fa, prima della pandemia poi la pandemia ci ha sconvolto i piani. Anche qui, l’opinione pubblica non ha colto i disagi che la scuola ha subito a causa della pandemia, chi è all’esterno non ha capito cosa abbiamo dovuto affrontare per riorganizzare il servizio scolastico tra tutte le difficoltà che ci sono state e siamo rimasti bloccati per due anni su questo argomento. Abbiamo avviato la sperimentazione all’inizio di quest’anno scolastico altrimenti avremo tardato ancora. Ora, dopo questi 6 mesi di prova, faremo una verifica tra studenti e docenti per vedere come stanno andando le cose e poi decideremo per il prossimo anno scolastico come proseguire”.
Laura San Brunone