Viabilità, sicurezza, ma reclamano anche strutture sportive e per il tempo libero. Hanno le idee chiare i presidenti dei comitati di quartiere di Thiene. Figure di spessore, che sentono la responsabilità della rappresentanza. Abbiamo voluto incontrarli per capire qual è la Thiene che reclamano gli abitanti dei quartieri, che non hanno niente da invidiare a quelli del centro in personalità, grazie ai loro presidenti che anche dalle periferie, riescono a far sentire la loro voce.
Li abbiamo incontrati tutti insieme. Ecco cosa è emerso. Viabilità, sicurezza e senso civico, sono i temi che stanno a cuore ai 7 Comitati di Quartiere di Thiene. Sono circa 60 i cittadini che ogni mese si ritrovano a parlare di un pezzo della loro città, delle loro strade, dei parchi, dei servizi. Suddivisi in 7 Comitati, si fanno portavoce di esigenze e suggerimenti, “Non siamo sostituti del Consiglio comunale – ci tengono a sottolineare -, siamo semplicemente un punto di osservazione, a-politico e a-partitico, del territorio, per riportare segnalazioni e proposte”.
Parliamo allora di Thiene. …
“Riflettendo sulle varie criticità che stiamo vivendo, dal settore lavorativo, al sociale, a quello industriale e finanziario, – spiega Germano Martini, presidente pro-tempo dei presidenti di Quartiere –pensiamo che sia bene sfruttare questo momento per riqualificare i vari Quartieri. Auspichiamo, perciò, che il Sindaco e l’Amministrazione rivedano e ridimensionino i programmi di espansione già previsti, e ricompongano il tessuto urbano con quelle strutture e infrastrutture che sono state ignorate, forse perché intese come poco redditizie, ma che invece contribuiscono a migliorare la vita della città”.
Ad esempio?
“Se si vuol costruire o riqualificare, bisogna assicurare tutte le infrastrutture necessarie. Piste ciclabili, marciapiedi, aree verdi e di gioco. Manca ad esempio una viabilità idonea nel nuovo polo scolastico. Pensando a livello sovracomunale, invece, pensiamo alla realizzazione della bretella di collegamento tra il casello dell’autostrada e la strada Gasparona”.
Se al primo posto c’è l’attenzione alla difficile situazione economica che le famiglie stanno vivendo e al sociale, “Per il quale – dicono tutti – va riconosciuto che il Comune sta lavorando molto, basti pensare la destinazione di tutto il 5 per mille al sociale o l’iniziativa degli orti sociali” a preoccupare di seguito è la viabilità. Da tutti i presidenti emerge l’importanza di una viabilità sicura.
“La bretella est – interviene Renzo Padovan, presidente del Quartiere Ca’ Pajella – servirebbe ad esempio per trasferire fuori da via Raffaello il traffico che dalla Gasparona va verso il nuovo ospedale, così come ridurrebbe il flusso su via Sette Comuni”.
Via Capuccini, “È l’unica via – spiega il presidente di Quartiere Flavio Binotto – per accedere alla zona industriale. Noi abbiamo suggerito di lavorare sulle vie Biancospino e Campazzi, un ottimo collegamento a sud per la zona industriale e che va comunque assolutamente sistemato per la sicurezza di chi ogni giorno le percorre”. A Rozzampia e al Santo preoccupa l’incrocio di via Aeroporto e via Braglio con la provinciale Pasubio.
E poi asfaltature, come per piazza Scalcerle, marciapiedi come su corso Garibaldi, piste ciclabili, “Un ponte ciclopedonale –auspica il Comitato San Vincenzo con il presidente Renato Carotta – che colleghi la chiesa e il centro parrocchiale con le vie dei Fiumi, così da incentivare lo spostamento a piedi o in bicicletta e migliorare la vivibilità dell’area residenziale creando un percorso sicuro”.
E con il Quartiere San Vincenzo si apre un’altra questione rilevante per tutta Thiene: cosa ne sarà del vecchio ospedale?
“Saranno portati qui i servizi sociali? – si chiede il presidente Carotta – L’Ulss non ha ancora ben chiarito cosa succederà allo stabile, ma ci auguriamo che ritorni in vita presto perché ne va della vita di quartiere, a partire dalle attività commerciali”.
Poi si parla di sicurezza: “Thiene di notte si trasforma – spiega Romolo Balasso, presidente Comitato Centro -, con schiamazzi e disturbi soprattutto lungo via Trieste e in piazzetta Duomo. Qui, il sacrestano spende ogni domenica mattina più di un’ora a pulire l’area da carte, bottiglie rotte e quant’altro, e i cittadini lamentano bottiglie e altro nei loro giardini. Il controllo notturno non è assicurato, perché avviene a chiamata e quando arriva è troppo tardi. Non dico che ci vogliano le ronde, ma una presenza un po’ più assidua dei vigili forse sarebbe un deterrente”. Ca’ Pajella sente la mancanza di un vigile di quartiere, per i furti che sta vivendo negli ultimi tempi e perché la questione sicurezza è anche controllo dei ragazzi che entrano ed escono da scuola. Come a Rozzampia dove il cancello è direttamente sulla strada e come alle scuole Collodi dei Capuccini dove non c’è un percorso pedonale. E perché poi sicurezza è anche controllo del senso civico. Una richiesta di tutti i Presidenti a tutti i cittadini: “Avere cura della propria città – sottolineano -, tenere pulite le isole ecologiche rispettando le regole, raccogliere le deiezioni dei propri cani quando si va a passeggiare, cosa che non succede spesso ad esempio nell’area verde davanti al Municipio, non gettare le carte, avere rispetto della cosa pubblica. Avere senso civico”.
Marta Massignan
Nella foto, in senso orario:
Vicepresidente e presidente Renzo Padova Comitato Ca’ Pajella – Romolo Balasso, presidente Comitato Centro – vicepresidente e presidente Renato Carotta Comitato San Vincenzo – vicepresidente e presidente Silvia Carollo Comitato Rozzampia – presidente Cappuccini Flavio Binotto – presidente Conca Germano Martini
