“Al provvedimento Milleproroghe sono stati presentati al Senato della Repubblica diversi emendamenti di maggioranza che prevedono, fino al 31 dicembre 2026, possa restare in servizio il personale medico del Servizio sanitario nazionale, dipendente o convenzionato e i docenti universitari in medicina e chirurgia, in deroga ai limiti previsti dalle attuali norme per il collocamento in pensione, fino al compimento del settantaduesimo anno di età. Dopo emendamenti simili alla legge di bilancio si continuano a percorrere strade sbagliate. Non sono queste le soluzioni per risollevare le sorti della medicina di prossimità”. Lo dichiara Pina Onotri, Segretaria Generale SMI, esprime la sua contrarietà alle proposte emendative presentate.
“La medicina generale e quella di prossimità dovrebbero rappresentare la prima linea di cura per i cittadini. Non servono misure tampone che penalizzano ancor di più i medici, in fuga, ormai, dal SSN per i carichi di lavoro insopportabili e per le retribuzioni in caduta libera. Occorrono scelte strutturali per far forte alla grave carenza di medici in tutto il Paese”, aggiunge.
“Le risorse per sanità previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza devono essere destinate anche per i contratti in rinnovo della medicina generale e di quella ospedaliera. Il PNNR, in ambito sanitario, non si deve rivelare una gigantesca operazione di edilizia sanitaria, ma- conclude la Segretaria nazionale- deve puntare sulla qualificazione del lavoro di tutti medici”.