Software cioè soffice
Quando sentiamo dire «software», la prima cosa a cui pensiamo, ovviamente, sono i programmi, le applicazioni, i sistemi operativi, ovvero tutte le componenti immateriali di un sistema elettronico.
Ma dovete sapere che questo significato gli fu attribuito per la prima volta solamente nel 1957 da John W. Tukey, matematico e statistico statunitense.
Prima ancora, infatti, il termine software veniva utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale per indicare dei fogli di carta, che venivano utilizzati dall’esercito inglese per criptare le informazioni scambiate dagli oppositori tedeschi tramite la celebre macchina cifrante Enigma.
Dal momento che queste informazioni dovessero essere facilmente distruttibili una volta decifrate, i fogli dovevano essere di un materiale solubile e morbido, appunto «soft».
Da qui, dunque, nacque il termine «software», la cui traduzione letterale è proprio «articolo morbido» o «merce soffice».
Il nome HP è stato deciso con il lancio di una moneta
La Hewlett-Packard, da tutti conosciuta come HP, è una multinazionale statunitense dell’informatica, che molti conoscono soprattutto per i suoi PC.
È anche considerata come una delle primissime start-up nate in un garage. Infatti, circa verso la fine degli anni trenta, con l’economia di San Francisco in piena crisi, i due studenti di ingegneria (Hewlett e Packard) decisero di affittare un piccolo garage per lavorare a piccoli progetti tecnici.
Dopo essersi occupati di tecnologia di precisione, transitor (circuiti allo stato solido), altro, nel 1966 iniziarono a produrre il loro primo computer. Nacquero così Hp 2100 e Hp 1000 che hanno segnato i 20 anni successivi.
Pochi sanno, però, che l’ordine dei nomi (Hewlett e Packard) che ha dato vita all’acronimo HP è stato deciso con il lancio di una moneta.
Tant’è vero, che se fosse capitata testa oggi staremmo parlando di Packard-Hewlett e quindi «PH» (e ci saremmo confusi con l’acidità di gas e liquidi).
Apple utilizza sempre l’orario 9:41 sulle foto dei dispositivi non un minuto prima ne dopo
L’ultimo evento lancio in casa Apple risale allo scorso 7 settembre, giorno in cui è stato presentato il nuovo iPhone 14, insieme ad altri nuovi prodotti.
Anche questa presentazione dei nuovi modelli ha avuto qualcosa in comune con tutte le altre: l’orario presente sulle immagini dei nuovi prodotti.
Nell’azienda di Cupertino, infatti, è diventata tradizione riportare sulle immagini dei nuovi arrivi sempre lo stesso orario: le 9:41.
Potrebbe sembrare una scelta casuale, ma non lo è. L’orario, infatti, rappresenta il momento esatto in cui vennero proiettate le prime immagini dell’iPhone, appunto alle 9:41 del 7 settembre 2007.
Google non doveva chiamarsi così
Vi è mai capitato di sbagliare a scrivere una parola perché non avevate ben compreso la sua pronuncia?
È successo anche con Google, il numero uno dei motori di ricerca, che avrebbe dovuto chiamarsi Googol, ma per un errore di trascrizione così non è stato!
Sì perché questo nome, scelto dai due fondatori Sergey Brin e Larry Pag, è un termine matematico che indica una sequenza specifica di numeri (1 seguito da 100 zeri). Una teoria, secondo i due, ideale per descrivere l’attività di Google nell’organizzare una quantità infinita di informazioni.
Peccato però che, al momento della registrazione del dominio, il 15 settembre 1997, lo studente Sean Anderson scrisse “Google” al posto di “Googol”.
I due fondatori apprezzarono l’idea e decisero di lasciare quel nome. Da quel giorno sappiamo tutti com’è andata…
Paola Dal Ferro