Ha rotto il silenzio ed ha risposto con lo sguardo perso nel vuoto alle domande del giudice Dario Morsiano che ha convalidato l’arresto per tentato omicidio. Lucia Rigon ha detto di non ricordare perchè ha accoltellato il marito Antonio Canale alle spalle il giorno di Pasquetta, nella loro abitazione di via Fogazzaro a Tonezza del Cimone. Ha detto di aver rimosso quel gesto che continua a non avere un movento se non le condizioni psicologiche di una donna che ha tutti i sintomi di chi non sta bene con la testa. Di chi ha un disagio che affonda le sue radici chissà dove.
Sciolta la prognosi invece, per il marito Antonio che ne avrà per 10 giorni. E’ ricorverato all’ospedale di Santorso, dove è stato trasportato dopo essere stato trafitto dal coltello impugnato dalla moglie. L’ex impiegato dell’ufficio anagrafe del comune di Tonezza ha scritto una lettera ai magistrati vicentini, rinnovando parole d’affetto e d’amore per la consorte che ha già perdonato.
L’arresto è stato convalidato, ma certamente ci si aspetta una derubricazione del reato e provvedimenti mirati alla riabilitazione di una donna che va aiutata psicologicamente più che tenuta in carcere come una criminale. Stamattina, Lucia Rigon è stata condotta dal gip per l’interrogatorio di garanzia, che più che per i contenuti emersi (non c’è ancora il perchè del gesto contro il marito) è servito a capire in che condizioni versa da 56enne che pare già da tempo, soffrisse di una depressione, sfociata lunedì scorso nell’aggressione al consorte. Mentre lui la rivuole a casa e lo urla ai quattro venti, sembra impossibile che la donna possa rimettere piede nella villetta di via Fogazzaro, dove tra l’altro, la famiglia Canale detiene legalmente delle armi. Tocca adesso ai magistrati adottare le soluzioni di un caso di estrema delicatezza, che va vagliato dal punto di vista umano, ma anche di un reato, che, date le condizioni della 56enne potrebbe essere reiterato.
di redazione Thiene on line