Il Mose, il sistema di dighe mobili finalizzato alla difesa della città di Venezia e della sua laguna, “è stato il più grande fenomeno di corruzione” in Italia: ha ‘mangiato’ risorse pubbliche “per un miliardo di euro”. La cifra choc viene rivelata dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, partecipando alla Farnesina ai Global Days sull’impegno dell’Italia nel contrasto alla corruzione. L’Evento è stato organizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con i Ministeri dell’Interno e della Giustizia, in occasione della Giornata Internazionale contro la Corruzione che cade il 9 Dicembre.

IL MINISTRO EX PM DELLA TANGETOPOLI VENETA: “UNA CORRUZIONE COLOSSALE”

Il ministro ricorda: “Sono stato per 40 anni pubblico ministero alla Procura della Repubblica di Venezia, tra il ’92-’94 ho condotto l’indagine sulla cosiddetta ‘Tangentopoli Veneta’ che ha contemplato e perseguito decine di episodi di corruzione. Venticinque anni dopo ho concluso la mia carriera, ‘ratione etatis’ (per motivi di d’età, ndr.), con il Mose, coordinando l’inchiesta sul Mose che è stato il più grande il più grande episodio di corruzione nazionale. Abbiamo fatto i calcoli che le risorse, che sono state in parte sprecate e in parte devolute alla corruzione, hanno sfiorato il miliardo di euro, una cifra più che colossale. Nel frattempo -conclude Nordio – in questi 25 anni erano state elaborate varie leggi anti-corruzione e sono state inasprite le pene. Non è servito assolutamente a nulla, la conclusione che io ho maturato è che sia inutile cercare di intimidire il potenziale corrotto, non verrà mai intimidito dal numero delle leggi e dall’asprezza delle pene perchè sarà sempre convinto di farla franca”.

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