Arrivata dal 1^ gennaio 2013– scrive il Direttore Generale dell’Ulss4 Daniela Carraro – ho appreso che i trasferimenti erano stati completati e l’avvio completo dell’Ospedale UNICO era avvenuto il 1^ aprile 2012. Il progetto prevedeva che circa il trenta per cento di arredi fossero recuperati dai due padiglioni e il restante fosse nuovo.
Per le attrezzature, dopo un’attenta valutazione sul valore e sulla qualità, sono stati trasferite circa duemila attrezzature dai padiglioni e sono state acquistate ex novo solo un migliaio, quindi il sessanta per cento sono state recuperate. E’ intuibile il motivo – alcune attrezzature e mobili non sono smontabili e trasportabili, se non con costi incompatibili con il valore residuo e alcuni oggetti quando sono smontati e rimontati non assicurano la necessaria qualità. Del resto è esattamente quello che è accaduto con tutti gli ospedale nuovi, compreso quello di Valdagno che ho finito di costruire nel 2004 da DG dell’Ulss 5″.
In questi ottanta giorni dal mio arrivo – prosegue Daniela Carraro – ho disposto la redazione dell’inventario dei beni rimasti nei due padiglioni, ho appreso che questi beni erano in luoghi chiusi a chiave o con porte apribili con tesserino magnetico in possesso dei soli dipendenti dell’Ulss e che nessuno di questi beni era in pericolo di provocare o subire danni o vandalismi”. Dai documenti risulta che nei mesi del 2012 seguenti all’avvio dell’attività dell’Ospedale UNICO dell’Altovicentino sono state soddisfatte tutte le richieste provenienti dai reparti di recupero e il trasferimento di oggetti e materiale dai due padiglioni.
Ad oggi, l’inventario documenta che milleottocentododici attrezzature e tremilanovecentootto articoli di arredo sono stati portati dai padiglioni di Schio e Thiene all’ Ospedale Unico, per un totale di cinquemilaventi pezzi; si parla di ben quattromilaseicentocinquantatre scatoloni solo per i presidi sanitari.
Dei beni rimasti a Schio e Thiene molti sono stati riutilizzati nell’ambito della riorganizzazione dei servizi territoriali, sia nella sede di Schio e Thiene che nelle altre sedi distrettuali. – il tutto è verificabile dai cittadini che accedono ai vari servizi e a breve si presenteranno complessivamente ai Sindaci e alla cittadinanza.
Altri beni collocati a Schio non più utilizzabili dall’Ulss 4, e con valore d’inventario pari a zero e cioè completamente ammortizzato, sono stati ceduti gratuitamente ad organizzazioni umanitarie in Africa e Sud America e altri sono stati individuati e destinati a Case di Riposo, Associazioni di Volontariato ed altri soggetti istituzionali che hanno presentato richiesta all’Ulss. I beni rimasti a Thiene sono utilizzati esattamente come quelli di Schio.
Con i tempi tecnici adeguati per un’accurata valutazione, tutto il materiale ora esistente sarà pertanto riutilizzato, rispondendo così a svariati bisogni non solo all’interno del territorio dell’Ulss, ma anche di altre associazioni, valorizzando opportunamente oggetti, arredi e attrezzature ancora da ammortizzare.
Per quanto riguarda la sicurezza del De Lellis e del Boldrini, con il trasferimento dei reparti ospedalieri da Schio al Nuovo Ospedale è stato affrontato immediatamente il problema della custodia e sicurezza della struttura e delle attrezzature lasciate nei vecchi locali. Stabilito che il materiale depositato nei corridoi dei piani non più utilizzati non è accessibile al pubblico ed era in attesa di destinazione definitiva, la Direzione di allora ha previsto come prima azione l’attivazione di un servizio di sorveglianza con la presenza di una guardia giurata nelle ore di chiusura dei servizi diurni. E’ stato installato un sistema di allarme perimetrale inizialmente collegato con i Carabinieri di Schio e poi con Civis di Vicenza; sono state inoltre posizionate telecamere nei punti strategici di entrata alla struttura. Negli spazi non utilizzati è esposto un cartello di divieto di accesso. Tutte le porte di accesso ai vecchi reparti sono accessibili solo al Personale adibito al trasferimento dell’arredo necessario al completamento della riorganizzazione degli spazi e le chiavi sono ben custodite e disponibili solo con apposita autorizzazione. Le fermate degli ascensori ai piani non più utilizzati e tutti gli impianti, compreso il riscaldamento, sono stati disattivati.
“La riorganizzazione aziendale conseguente all’attivazione dell’Ospedale Unico Alto Vicentino – aggiunge Carraro – ha evidenziato la necessità di ufficializzare un referente organizzativo logistico nei i due ex ospedali di Schio e Thiene, ora sedi distrettuali. L’incarico è stato affidato per il De Lellis a Liliana Rappanello e per il Boldrini a Paola Dal Prà. Entrambe sono responsabili della continuità e della completezza dei servizi offerti ai cittadini nelle sedi distrettuali a supporto e coordinamento dei responsabili dei singoli servizi, assicurando la gestione complessiva delle strutture, compresa la conservazione e la custodia dei beni, dei locali e della attrezzature presenti, le eventuali diverse problematiche che dovessero insorgere e l’incarico di fare proposte per l’utilizzo degli spazi.
Oggettivamente il trasferimento dai due padiglioni ospedalieri di reparti e di cittadini ricoverati è stata un’operazione molto complessa che ha richiesto un notevole impegno di tutti gli Operatori, medici, infermieri, ufficio tecnico e provveditorato, amministrativi e servizi informatici e di tutti i Servizi nel creare il minor disagio possibile per il corretto e sicuro svolgimento dei servizi pubblici sanitari. Un’operazione portata a termine in tempi brevissimi: dal 20 al 25 febbraio 2012 per il De Lellis e dal 26 al 31 marzo 2012 per il Boldrini, garantendo in ogni momento continuità delle attività e dell’assistenza sanitaria.
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