I sindaci dell’Alto Vicentino sono compatti e tutti insieme, senza distinzione di provenienza politica, scrivono al Governo per denunciare il loro stato d’abbandono. Da Roma si pensa ad aiutare tutti, ma nessuno pensa ai comuni che stanno soffrendo più di tutti. I costi dell’energia elettrica sono difficili da affrontare e stanno mettendo a rischio anche i comuni più virtuosi. Sono a rischio i servizi ed i cittadini non sempre comprendono quando si è costretti a spegnere i lampioni per ammortizzare i costi. Ecco il testo integrale della lettera partita oggi per Roma:
On. Signor Presidente,
in questo momento di crisi economico/sociale nazionale e internazionale, leggiamo ogni giorno che il Governo interviene stanziando miliardi di euro di aiuti ad Imprese, Cittadini, Categorie economiche; quasi niente di specifico è stato, invece, previsto a favore dei Comuni.
I Comuni sono in grande difficoltà a chiudere il Bilancio 2022, considerato che gli aiuti statali erogati a loro favore non sono risultati sufficienti a ristorare nemmeno gli aumenti energetici, ma lo saranno
ancor più per il 2023, che sconta, oltre alle spese energetiche, gli aumenti dei contratti di approvvigionamento dei servizi, come conseguenza dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi delle materie prime, che incidono enormemente sul costo finale delle opere pubbliche.
I Comuni si trovano, quindi, a dover vincolare gli avanzi di amministrazione, ove esistenti, sottraendo risorse alle manutenzioni di strade e fabbricati e alle opere pubbliche.
Questo è ancora più grave e dannoso, se si pensa che la maggior parte dei Comuni sta cercando di investire soprattutto su interventi finalizzati al risparmio dei consumi energetici. Come possiamo, ad esempio, pensare di sostituire i corpi illuminanti della pubblica illuminazione o sostituire le caldaie delle scuole, se dobbiamo vincolare l’avanzo di amministrazione per far fronte all’aumento dei prezzi dei servizi e delle
opere pubbliche? È una spirale dalla quale non ne esce nemmeno il Comune più virtuoso.
Non dimentichi i Comuni che sono sì l’ultimo anello della catena istituzionale, ma sono gli enti più vicini alla gente e ad essa rispondono direttamente.
Chiediamo, dunque, al Governo di ascoltare la voce dei Sindaci e di stanziare somme importanti nella Legge di Bilancio 2023 a favore dei Comuni, prevedendo un pacchetto di misure dirette a bilanciare gli aumenti dei costi energetici e degli altri costi dovuti all’inflazione e alla diminuzione delle entrate (tra queste anche i trasferimenti statali!).
Noi siamo molto preoccupati, ma siamo, come sempre, pronti a fare la nostra parte per tutelare i nostri Cittadini e le nostre Comunità. Da soli non possiamo farcela, questo è sicuro; dobbiamo poter contare sul sostegno del Governo e su risorse finanziarie dedicate ai Comuni nella legge di Bilancio 2023.
Risorse che devono essere adeguate, certe ed arrivare presto. Confidiamo che la nostra lettera sia condivisa e trovi accoglimento, nella certezza che non sia, la nostra, l’unica istanza presentata dai Sindaci d’Italia al Governo su questo tema così nevralgico.
I Sindaci dei Comuni di:
Thiene – Comune capofila: Gianantonio Michelusi
Arsiero
Breganze
Caltrano
Calvene
Carrè
Chiuppano
Fara Vicentino
Laghi
Lastebasse
Lugo Vicentino
Malo
Marano Vicentino
Monte di Malo
Montecchio Precalcino
Pedemonte
Piovene Rocchette
Posina
Salcedo
San Vito di Leguzzano
Santorso
Sarcedo
Schio
Tonezza del Cimone
Torrebelvicino
Valdastico
Valli del Pasubio
Velo d’Astico
Villaverla
Zanè
Zugliano