A Piovene Rocchette il sindaco ha deciso che bisogna risparmiare, ma non sull’illuminazione che a suo dire, è sinonimo di sicurezza.
A spiegare perchè è tutto illuminato è il vicesindaco Andrea Cecchellero, che quando era primo cittadino, firmò un contratto con Aim, che adesso sta tornando utile. “Erano anni in cui non sospettavamo nemmeno quello sarebbe accaduto con la guerra, la speculazione e la crisi energetica. Mai avremmo immaginato che qualche amministratore sarebbe stato costretto a dovere spegnere le luci pubbliche. – racconta Cecchellero – Ma a Posina ci siamo ritrovati delle condizioni contrattuali con Aim, che hanno privilegiato il nostro comune, che non ha dovuto spegnere una sola lucetta. Nel 2019 firmammo una convenzione per dare in concessione ( project financing)per 20 anni, l’illuminazione del Comune di Posina. Sono stati investiti da circa 412 mila euro e a seguito di questa convenzione, sono stati sostituiti oltre 200 punti luce con tecnologie a basso consumo. Vengono risparmiate emissioni per circa 10 tonnellate di CO2 all’anno; circa la metà dei punti luce è telecontrollata; il risparmio è pari a circa il 70% della spesa storica; al Comune spetta pagare solo la spesa storica, eventuali adeguamenti andranno ad interessare solo una piccola percentuale di spesa. Tutto questo ha fatto sì che i costi di illuminazione pubblica non subissero un aumento spropositato dei costi di gestione, come purtroppo sta avvenendo in altri Comuni”.
A Cogollo luce anche nei centri non abitati
In assoluta controtendenza Cogollo. Nel paese ai piedi del Cengio l’illuminazione non solo non viene spenta, ma come segnalano alcuni lettori è attiva sino alle prime ore del giorno anche in zone prive di abitazioni. E’ il caso della più recente porzione di zona industriale dove, pur non sussistendo alcun fabbricato industriale, i lampioni sono sempre accesi. Una politica che secondo alcuni stride col buon senso dato che fino a pochi mesi fa ampie porzioni del centro storico rimanevano completamente al buio per più sere consecutive: allora non per la crisi energetica, ma per linee obsolete poi in buona misura soppiantate dalla tecnologia led grazie ad un intervento di project financing con una ditta esterna a cui competono i relativi costi a fronte di un canone annuo corrisposto dal Comune.
di Redazione AltovicentinOnline