Quando Rfi riconsegnò il Ponte dei Quarei senza quarei, in città, attraverso i social, ci fu una levata di scudi. Adesso che Rfi (privata che gestisce le ferrovie) è costretta a rimediare al danno fatto durante i lavori, il popolo thienese di facebook si infuria perchè a suo dire ‘non era il caso con tutti i problemi che ci sono in città’.
Insomma, quello che sembrava uno schiaffo alla città da parte di Rfi ora non è più importante. Martedì, tuttavia, inizieranno i lavori ai Cappuccini per far ritornare i quarei almeno nelle parti esterne del ponticello. Operai specializzati, dopo il contenzioso con la Soprindentenza dei Beni Culturali, che non ha affatto gradito lo sfregio dei mesi scorsi, dovranno far riemergere quei quarei, che avrebbero un valore storico che non si può cancellare con una colata di cemento. A fare chiarezza sulla vicenda, con la speranza che si mettano a tacere certe polemiche tra chi la vuole cotta, chi la vuole cruda e non conosce le responsabilità istituzionali, ma sbraita utilizzando la tastiera del telefonino, è l’ex sindaco Giovanni Casarotto. Venne letteralmente coperto di critiche al vetriolo quando il Ponte dei Quarei venne riconsegnato alla città senza quarei. “Noi del Comune siamo stati accusati di aver lasciato rivoluzionare il ponte dei Cappuccini, ma non fu colpa nostra. Ci venne recapitata una lettera con cui venivamo messi a conoscenza dei lavori di manutenzione del ponte, sul quale passa il treno. Quel ponte non è del Comune, sia chiaro e istituzionalmente Rfi è superiore ad un’amministrazione comunale. Ci mandò la comunicazione solo per avvisarci dei lavori che avrebbero interessato la via Campagna e che avrebbero comportato una modifica nella viabilità della zona, per la quale dovevamo provvedere noi. Non ci inviò un progetto finale del Ponte dei Quarei , sottolinea Casarotto. L’ex sindaco spiega la vicenda come se la stesse spiegando ai bambini delle scuole elementari ed ha tenuto la redazione al telefono per oltre un’ora. Si spera che i lettori stiano capendo, stiano leggendo e soprattutto non si siano fermati al titolo, come fanno solitamente.
“Abbiamo scoperto che i quarei non c’erano più quando i lavori sono stati ultimati e chi mi accusa di non aver vigilato, vorrei dire che passo da lì almeno tre volte giorno, ma mai avrei potuto immaginare che quel cantiere a noi inaccessibile perchè la viabilità era stata deviata venisse ultimato cancellando i quarei. E’ stata una sorpresa per tutti noi. Io vivo ai Cappuccini, ripeto, come avrei potuto solo lontanamente prevedere che i quarei venissero coperti?”.
“Qualche giorno dopo l’ultimazione dei lavori, arrivò la segnalazione alla Soprintendenza, che contattò Rfi, chiedendo spiegazioni sul perchè l’opera fosse stata stravolta – continua Casarotto – . Nasce un contenzione tra la società privata che gestisce il trasporto ferroviario e la Soprintendenza. Il Comune non c’entra niente. I Beni Culturali sono stati molto severi con Rfi, so che hanno bloccato molti lavori per gli stessi motivi. Sono intransigenti i funzionari di questo ente che è preposto proprio alla cura e alla conservazione di tutto ciò che ha un valore storico e culturale. Da questa diatriba tra i due, nasce l’intimazione a fare rifare i lavori affinchè il ponte dei quarei riprenda le sembianze di prima . So che è impossibile fare riemergere i quarei all’interno del ponte per una questione di sicurezza, ma che nelle facciate esterne torneranno a splendere. Sono cose che accadono in tutta Italia queste, anche alla stazione di Thiene attualmente i lavori sono bloccati per una pensilina protetta dalla Soprintendenza”.
N.B.