Quello che è accaduto a  Samantha Cristoforetti mentre riceveva la chiave d’ottone da Comandante dell’ISS e ringraziava commossa gli italiani, sa dell’incredibile. Sa di pazzesco, sa di ignoranza mista a cattiveria ad ogni costo. Mentre l’astronauta e aviatrice italiana, prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea e prima donna europea comandante della Stazione spaziale internazionale era in collegamento facebook per aggiornare il mondo attraverso la rete della sua missione, qualcuno anzichè prestare attenzione alla scienza, alle parole di Samantha, definita la ‘donna del futuro’ la insultava per i suoi capelli. Un fiume straripante di commenti dai toni violenti e malvagi da parte di uomini e donne di ogni età che gliene dicevano di tutti i colori perchè aveva i capelli slegati e svolazzanti: effetto l’assenza di forza di gravità. Secondo i soliti haters più presi dal giudizio che dall’apprendere qualcosa che può arricchirlo nella sua conoscenza i capelli della nostra Samantha non sarebbero adeguati all’hair style di una donna. Nello spazio per assenza di gravità gli astronauti fluttuano. L’utilizzo degli oggetti, anche i più banali, risulta difficile perché tutto ciò che non è fissato galleggia e vola nella cabina. Compresi i capelli.

Si può insultare una donna, che sta dando lustro al nostro Paese e che sta segnando la storia per come porta i capelli? Certo che si,  e quello che fa venire i brividi sono i commenti delle donne, quelle che dovrebbero essere orgogliose della gesta di una donna come loro, che sta facendo qualcosa che fino a qualche tempo fa era riservato agli uomini.

“Tagliati i capelli. Vuoi solo apparire….Vergognati. Sei un’astronauta scienziato, non un pagliaccio….Una donna non si presenta così…Ridicola con questi capelli. Ci marcia…Sei pessima, manco la mamma sai fare”.

Ancora una volta una donna finisce  sotto il mirino delle critiche mosse da esseri umani, che davanti ad una tastiera sembrano sfoderare il peggio di se. Lo avrebbero fatto nei confronti con gli stessi capelli? Pregiudizi,  stereotipi, commenti sessisti di chi non  accetta la scelta di essere liberamente noi stesse. Come vogliamo, come siamo. Ed ecco i commenti di chi coglie l’ennesima palla al balzo per giudicare anche l’essere mamma di Samantha Cristoforetti. Parole che sono l’emblema di un retaggio culturale che fa venire i brividi: “Tu sei peggio di un gender perché lo fai apposta. Una sub cultura che lega l’apparenza al ruolo, una ignoranza che la dice tutta sul percorso che ancora noi donne dobbiamo fare per vivere in questa società, che sembra andare indietro su certi temi. Quello che sconcerta è che tutti quei misogini e donne arretrate non hanno apprezzato il diario spaziale pieni di racconti che affascinerebbero chiunque, non hanno colto l’opportunità di conoscere…ma non appena hanno visto i capelli scompigliati della prima donna europea a comandare l’Iss, si sono scatenati con la loro cattiveria gratuita. Il web è davvero bizzarro per non esagerare con i termini. Tra i commenti c’è addirittura chi sostiene che Samantha Cristoforetti non esisterebbe. Sarebbe un personaggio inventato non si sa bene da chi e interpretato di volta in volta da attrici diverse.

N.B.

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