La Lega ha bisogno di un comitato garante per l’organizzazione dei Congressi. Lo afferma il consigliere regionale padovano Fabrizio Boron, intervistato dalla ‘Dire’. “Quando si sbaglia la prima cosa per cambiare, per trovare soluzione all’errore, è ammetterlo, perché altrimenti si continua sulla strada sbagliata. Adesso c’è la necessità di fare un esame di come è andata, degli errori commessi. E io credo che debba riguardare non solo la segreteria federale ma anche tutto il sistema di gestione del comando del partito, che in questo tempo è stato di commissari nominati sia a livello regionale che a livello provinciale. Persone che hanno risposto solo a se stesse, si sono autoraccomandate nei collegi elettorali e hanno messo gli amici degli amici”, attacca Boron.
“Ora i Congressi sono necessari, ma la condizione per arrivarci è creare un comitato garante tra le parti in maniera tale siano poi giudicati veri… Perché negli ultimi due o tre anni la gestione del partito -io parlo di Padova e del Veneto- è stata fatta da persone raccomandate e nominate che non hanno mai reso conto, non hanno comunicato i tesseramenti, non hanno mai portato la discussione in assemblea. E quindi chi va poi a votare nei congressi, i militanti fatti nell’ultimo anno con un tratto di penna o i veri militanti?”, prosegue.
“Il primo atto che Salvini dovrebbe fare per portare la Lega a Congresso è quindi quello di incaricare un comitato garante, che non vuol dire mettere quelli che ci sono oggi”, ribadisce Boron. All’interno del partito “quelli che la pensano in un modo e quelli che la pensano in un altro sono facilmente individuabili e nel comitato garante dovrebbero andare a metà persone di una parte e metà dell’altra, affinché si raggiunga un accordo sulle modalità”, spiega.
E per quanto riguarda la convinzione del leghista veneziano Alez Bazzaro, che se la Lega va a Congresso Matteo Salvini viene confermato segretario federale, “allora cosa stiamo aspettando?” provoca Boron. “Facciamo il congresso subito, domani. Salvini viene di nuovo riletto e chiude la bocca a tutti… No, io sono convinto che se il partito a Padova e in Veneto negli ultimi tre anni non ha visto un Congresso è perché qualcuno qualcuno ha pensato di fare è di disfare, comandare e far obbedire a proprio piacimento, e magari ci ha anche preso gusto. Non può continuare così”, conclude.