È polemica, in Veneto, per le dichiarazioni sul 25 aprile fatte dal capogruppo in Consiglio regionale di Fratelli d’Italia, neoeletto senatore, Raffaele Speranzon. “Se è una giornata comunista anti-fascista non ci piace”, avrebbe affermato il senatore veneziano, attirando le critiche del Partito democratico e della Cgil. “Sono gravi e inaccettabili le parole di Speranzon sul 25 aprile che dimostrano come la fiamma fascista nel simbolo di Fratelli d’Italia non sia solo un richiamo per i nostalgici, ma rappresenti l’identità di questa forza politica e dei suoi componenti che non sono degni di rappresentare Venezia in Parlamento”, attacca la segretaria del Partito democratico veneziano Monica Sambo. “Il 25 aprile è la festa della liberazione dai nazifascisti, è una festa antifascista senza se e senza ma dove i totalitarismi di tutto il mondo non c’entrano proprio nulla”, continua la dem, che accusa Speranzon di “umiliare Venezia” con “le sue posizioni da post fascista”. E la Cgil aggiunge: “consideriamo gravissime le parole di Speranzon che dichiara di non apprezzare la festa di liberazione come giornata antifascista”. Anche per il sindacato “le dichiarazioni di oggi dimostrano che la fiamma nel simbolo di Fratelli d’Italia è il richiamo a precisi valori che sono l’opposto di quelli contenuti nella nostra carta costituzionale”.
Del resto “il 25 aprile è la festa di tutte le italiane e gli italiani che si riconoscono nei valori della nostra Costituzione e nella lotta di liberazione dal fascismo. Solo la destra post fascista, all’interno di una precisa narrazione di delegittimazione dell’antifascismo, la considera una festa di parte. Noi, a differenza di Speranzon, siamo orgogliosi di stare dalla parte dei partigiani e di tutti coloro che hanno dato la vita per liberarci dai fascisti e dai nazisti”, conclude la Cgil. “Per me il comunismo non è sinonimo di libertà, per cui io non starò mai vicino alle bandiere comuniste, bandiere rosse sporche di sangue di tanti milioni di innocenti”, taglia corto Speranzon rispondendo alla ‘Dire’. “Noi siamo contro tutti i totalitarismi, fascismo, nazismo e comunismo”, assicura poi. “Chi ha problemi con la propria storia cominci a fare i conti con la propria storia. Noi li abbiamo già fatti. Per noi il totalitarismo è un qualcosa che riguarda il passato e di cui non solo non abbiamo nostalgia ma rigettiamo. Ma il totalitarismo di qualsiasi tipo, non ci si può fermare al fascismo e pensare che quelli che ci devono insegnare la democrazia sono i comunisti, che ancora oggi governano purtroppo in tanti Paesi del mondo annientando le libertà e togliendo qualsiasi tipo di diritto civile”.