Il Partito democratico “ha perso e male per errori che trasciniamo da troppo tempo e che ci hanno via via allontanato dai problemi veri delle persone che sono il lavoro, i salari inadeguati, i servizi sanitari e sociali ormai a pezzi, i costi delle bollette insostenibili”. È l’analisi dell’europarlamentare veneta democratica Alessandra Moretti. “Dobbiamo imparare a fare opposizione, come ha detto giustamente il segretario Letta, perché 10 anni di governo hanno reso fragile e poco percettibile la nostra proposta politica”, continua, per poi avvertire: “Una riflessione va fatta anche sul partito: troppo centralista, troppo burocratico e troppo preda delle correnti e dell’autoconservazione che ci hanno paralizzati”. In Veneto le cose sono andate leggermente meglio rispetto al dato nazionale, grazie anche al “lavoro di rigenerazione del partito avviata di recente”, sostiene poi Moretti.
“Faccio gli auguri a tutti i nuovi eletti, Andrea Martella, Beatrice Lorenzin, Rachele Scarpa, Piero Fassino, Enrico Letta, al riconfermato Alessandro Zan. So che lavoreranno in collegamento con il territorio”. Resta però “il forte rammarico per la perdita di parlamentari capaci, la cui maturità politica sarebbe stata di grande vantaggio per il VENETO e mi riferisco ad Alessia Rotta, Diego Zardini, Nicola Pellicani, Andrea Ferrazzi, Roger De Menech, Vincenzo D’Arienzo e Gianni Dal Moro. Auspico che possano continuare a mettere a servizio del partito le rispettive competenze e la loro esperienza”, conclude.