«Bisogna cercare di usare la Pedemontana. E usarla tanto. So che ci sono dei brontolii a riguardo ma la strada costa 2 miliardi e 258 milioni di euro, conta 14 caselli e attraversa 36 comuni. È la più grande infrastruttura in Italia pronta a essere inaugurata. L’avete già usata e dimezza i tempi di percorrenza». Così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia risponde agli applausi degli imprenditori all’assemblea di Confindustria, tenutasi nell’officina manutenzione ciclica di Trenitalia. Il battito di mani era scaturito dopo che Zaia aveva comunicato il cronoprogramma da qui a prossimi mesi, che prevede per fine anno la chiusura del collegamento su Treviso, mentre per marzo 2023 si aprirà su Montecchio. Un’opera enorme, lunga 94 chilometri e mezzo, che si snoda tra le province di Vicenza e Treviso. La Pedemontana continua a far discutere, divivendo l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari; i primi riconoscono nella Superstrada l’emblema del progresso che non può non passare da nuove vie di comunicazione sempre più veloci, dall’altra, i secondi, che giudicano l’opera uno sperpero di soldi, con l’aggiunta di aver devastato il teritorio. A insorgere non sono solo gli ambientalisti ma semplici conducenti che ogni giorno c’inviano foto e video di una tratta deserta, specie per il costo del pedaggio. Neanche poche settimane fa, Confartigianato Trasporti Veneto, con il suo presidente Michele Varotto, ci era andato giù pesante, lamentando il prezzo da pagare per il tratto, ad esempio, Malo-Spresiano, ossia 16,70 euro per 71 chilometri complessivi. Di sola andata. Uno sproposito per l’associazione di categoria, che mette a confronto i pedaggi delle altre autostrade: sulla stessa distanza, da Verona est a Padova ovest si pagano 7 euro, da Bolzano nord al Brennero si arriva a 7,9 euro. In pratica, per la Pedemontana, si sborsa più del doppio: un salasso. Se il trasporto su rotaia resta importante, a partire dall’Alta velocità, Zaia perà punta pure sulla Pedemontana, con Palazzo Balbi trovatasi 300 milioni di euro di espropri da pagare. «Ricordo che l’opera – prosegue il presidente – ha avuto un contratto rovesciato, ossia al concessionario (Superstrada Pedemontana Veneta Spa ndr) pago una rata annuale e la Regione incassa i pedaggi. Se non acquisiamo il senso di comunità, di capire che laddove c’è un cantiere non c’è sempre un ladro portatore di cariola, non ne veniamo fuori».
Alessandro Ragazzo