Il 60% dei lavoratori italiani tra i 20 e i 24 anni guadagna meno del Reddito di Cittadinanza (780 euro). Un dato in linea con quanto emerso dall’indagine del Centro Studi CISL Vicenza: degli intervistati under 35 vicentini, lavoratori dipendenti, oltre il 63% ha intenzione di cambiare lavoro o l’ha già fatto.
I motivi? Stipendi bassi, contratti poco dignitosi, ambienti di lavoro che non consentono il percorso di crescita atteso. Ma, a ben vedere, la ragione è a monte: manca un anello di congiunzione serio tra la scuola e il mondo delle imprese (skill mismatch), e tra la Politica e il Territorio.
Ne hanno parlato in questi giorni di campagna elettorale i candidati di Azione Veneto Simeone Sperotto, Group CFO e Board Director Tecnica Group Spa con Giulia Pastorella Vice-Presidente di Azione spronati dalle domande e curiosità dei giovani azionisti capitanati da Nailè Ciccone. I temi: impresa, innovazione, fuga di cervelli, ma anche dispersione, NEET, disparità e svantaggi territoriali.
All’incontro sono intervenuti i candidati Stefano Zausa, Marilisa Munari e Marica Dalla Valle, segretario provinciale di Azione Vicenza. I temi si inseriscono in un discorso più ampio che riguarda tutto il Veneto e la politica: la regione ha perso attrattività e competitività in confronto ad altre realtà come Lombardia, Marche ed Emilia Romagna, ad esempio. In questo contesto, gli under 35 si sentono poco rappresentati e sono insoddisfatti del loro attuale salario (oltre il 69%, sempre secondo CISL Vicenza). Quello che chiedono i giovani, infatti, è di “star bene” anche sul posto di lavoro, un welfare dedicato (come il rimborso delle spese mediche o l’assistenza nella formazione) che le aziende ancora non garantiscono ma che sarebbe essenziale per vedere un concreto sviluppo del territorio.
Ed è proprio del territorio che la politica dovrebbe tornare ad occuparsi, così come della programmazione della scuola. Il Terzo Polo propone la scuola “sul serio”.
“La scuola è centrale in una Comunità ma spesso vive nella marginalità. Nella mia esperienza di Sindaco di Marostica – spiega Marica Dalla Valle, da sempre attenta a questi temi, alle offerte culturali e al Territorio – ho sostenuto la “scuola diffusa” con una modulazione di proposte che incontravano le esigenze delle famiglie. Ho sostenuto durante il tempo scuola, progetti di teatro, musica, scacchi, ma anche progetti di inclusione. Questi ultimi si finanziavano con il risparmio tesoretto che si era creato a bilancio comunale grazie all’energia prodotta a costo zero dai pannelli fotovoltaici installati sul tetto della scuola oltre 15 anni fa.”
E ancora: “È compito della Politica creare tutte le condizioni affinché la Scuola del Futuro possa sempre esprimere lo straordinario potenziale per essere il motore sul quale costruire lo sviluppo del Paese”.
Sul tema lavoro, invece, non risparmia frecciate ai 5stelle: “In questo momento l’Italia ha 540mila richieste di impiego di figure professionali ricercate. Chi percepisce il reddito di cittadinanza non sempre si mette in gioco e questo significa perdita di competitività e spreco di denaro pubblico. Se il reddito di cittadinanza resta, va senz’altro rivisto nel suo impianto: chi aiutato ad imparare un mestiere, rifiuta una offerta di lavoro, dovrebbe essere immediatamente escluso dal RDC ”.
D’altro canto, molto spesso è la stessa cultura locale a ostacolare il miglioramento necessario al territorio: è la coesione e la dignità di una nazione che genera sviluppo e non l’investimento sulla divisione. Su questa visione, Marica Dalla Valle afferma: “Vicenza è terra di competenza e concretezza come la politica di cui noi vogliamo essere interpreti”. Per questo motivo, continuano gli incontri con i giovani nel territorio vicentino. Da Vicenza con i giovani studenti e lavoratori a Bassano, con gli scout, i giovani dell’ACR e con chi ha a cuore il futuro dei giovani.
“Giovani vicentini con la valigia in mano: microaziende venete non più competitive e gli ambienti di lavoro inadeguati”
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