Il Consiglio regionale veneto approva la norma che modifica le regole per gli agriturismi e – nonostante la lunga fase di confronto e mediazione che ha portato al posticipo della discussione del progetto di legge – la cosa non piace a Federalberghi Veneto. “Sono state recepite alcune proposte di modifica portate avanti da Federalberghi Veneto nella legge e per questo ringraziamo i consiglieri regionali e l’assessore Caner, ma riteniamo che la legge complessivamente non vada incontro alle attuali logiche di mercato perchĂ© porta ad un incremento dei posti letto in un momento in cui è necessario, invece, puntare sulla qualificazione delle strutture”, afferma Massimiliano Schiavon, presidente dell’associazione.

“La possibilitĂ  di arrivare a 60 posti letto negli agriturismi, dagli attuali 30, rischiava di incrementare in modo eccessivo e deregolamentato l’offerta ricettiva regionale. Si tratta di un aspetto che abbiamo sottolineato in piĂ¹ occasioni perchĂ© riteniamo che si sarebbe creata eccessiva confusione nei confronti dei potenziali consumatori. Ora i 45 posti letto autorizzabili negli agriturismi, previsti dalla nuova norma, avrebbero potuto rappresentare una buona mediazione, solo se assoggettati solo al recupero di immobili preesistenti. Purtroppo così non è avvenuto”, spiega Schiavon, che chiede “equitĂ  e correttezza nei confronti di chi opera e lavora nel turismo come gli albergatori”.

Le norme dovrebbero “garantire equilibrio e non creare delle situazioni che possano portare gioco forza ad una situazione di squilibrio nella concorrenza”, rincara il presidente di Federalberghi: “Stesso mercato, stesse regole”. Ad esempio, conclude, “questa legge contiene diversi aspetti migliorativi per gli agriturismi anche sul fronte della sburocratizzazione”. Quindi “ora ci auguriamo che la stessa attenzione e le stesse misure siano riservate agli alberghi: per il nostro settore l’obsolescenza delle normative la burocrazia pesano molto e abbiamo bisogno di interventi urgenti per rendere piĂ¹ efficiente e redditizio il nostro lavoro”.

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