“La denuncia di Uripa sulla situazione drammatica delle Rsa determinata dal caro bollette certifica un quadro che tuttavia era ben noto da mesi. Questo significa che non si tratta di un fulmine a ciel sereno che, oltre ai doverosi interventi che si attendono dal Governo, imponeva già da tempo un ruolo attivo da parte della giunta regionale. Questo non è avvenuto e a dimostrarlo c’è un riparto del Fondo per la non autosufficienza che ha del tutto ignorato questa emergenza. Le prospettive sono a questo punto più che fosche e preannunciano rincari sulle rette e dunque a carico delle famiglie”.

A dirlo le consigliere regionali del Pd Veneto e componenti della Commissione Sociosanitaria, Anna Maria Bigon e Francesca Zottis.

“Oltre alla scelleratezza politica di quelle forze, tra cui la Lega, che hanno scelto di mandare a casa il Governo in una fase di tempesta perfetta, si aggiunge quindi ancora una volta una miopia nel gestire in Veneto le problematiche più pressanti. Si continua ad attendere passivamente interventi dall’alto, come se la rete delle RSA fosse qualcosa di avulso dal sistema complessivo dell’assistenza e del welfare veneto. Siamo al solito giochetto del lavarsene le mani – concludono Bigon e Zottis – e dello scaricare altrove le responsabilità. Con il risultato che a pagare gli effetti di questa politica pilatesca sono sempre i cittadini”.

Sbrollini: “Tutti facciano la propria parte”

Il grido di allarme che si leva dalle case di riposo ha bisogno di una risposta. Immediata, concreta, da parte di tutti. L’aumento dei costi energetici non è sopportabile. Le case di riposo, come altri centri di servizio alla famiglia rischiano la chiusura. Tutto non può ricadere sulle tasche delle famiglie. E’ necessario chiedere al Governo uno sforzo speciale. Oltre al tetto sul costo del gas, chiediamo al Governo di creare un fondo per tutti i soggetti che soffrono gli aumenti collegati alle sanzioni che sono state necessariamente imposte alla Russia. Così come chiediamo la diminuzione dell’Iva sul gas. Sarebbe un aiuto immediato diretto alle case di riposo, come alle aziende ed alle famiglie ”.  

Così la senatrice di IV Daniela Sbrollini, candidata nel collegio senatoriale Veneto 2.

Sono aumenti consistenti quelli raccontati dagli amministratori delle case di riposo. Aumenti che le famiglie farebbero fatica a sopportare, strette dagli aumenti delle bollette domestiche. però anche la regione deve muoversi. Tralasciamo la riforma delle Ipab che la Regione Veneto si ostina, dopo venti anni, a promettere e a non fare. Servirebbe, Eccome. Ma guardiamo all’immediato. Uno sforzo da parte di una delle Regioni più ricche d’Italia va fatto. La Giunta Zaia spesso affronta il tema della famiglia e della natalità. E’ il momento di passare dalla retorica dei valori alla politica della concretezza anche in Veneto.

«Vedremo come trovare spazio emendando il disegno di legge 2685 di Conversione in legge del decreto-legge 9 agosto 2022, 115 recante misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali che sarà oggetto di discussione in Senato il 6 settembre e alla Camera il 13 settembre, ma contemporaneamente la Regione batta un colpo. Zaia continua a dire che non mette le mani nelle tasche dei venti, però sta riducendo anno dopo anno, i servizi sociosanitari nella nostra regione

 

Asiago. Il caro bollette in casa di riposo rischia di pagarlo le famiglie – AltoVicentinOnline

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