Dopo la querelle innescata dall’ultima, in ordine di tempo, delle lagnanze sui disservizi della Pediatria dell’Ospedale di Asiago, l’ULSS7 Pedemontana e la Direzione Medica del nosocomio altopianese non hanno atteso molto prima di circoscrivere la situazione fornendo alcuni elementi di novità specie in merito proprio al caso del piccolo Mattia che da Asiago sarebbe poi stato inviato a Santorso.
“In relazione alla segnalazione della signora Forte” – si legge nella nota dell’ULSS 7 – si precisa che il trasferimento nulla a che fare con le difficoltà di organico della Pediatria. Il trasferimento è stato infatti deciso proprio dal pediatra in quel momento in servizio all’ospedale di Asiago, a tutela del paziente al fine di garantire una maggiore tempestività di intervento in caso di necessità, considerando che l’ospedale di Santorso è dotato di un reparto di Patologia Neonatale, oltre che di una Terapia Intensiva Neonatale nell’eventualità di un aggravamento.
Per queste ragioni, per la gestione di casi complessi relativamente ai pazienti pediatrici è comunque previsto il trasferimento presso la Pediatria degli ospedali di Bassano o Santorso.
Pertanto – concludono dall’Azienda Ospedaliera – considerando l’età del bambino e la sintomatologia evidenziata, il trasferimento è stato non solo del tutto corretto, ma anche tempestivo (il paziente è entrato alle 12.22 al Pronto Soccorso di Asiago ed era in ambulanza già alle 13.51, dopo essere stato visitato e trattato per la febbre alta)”.
Considerazioni che sembrano mettere la parola fine almeno sul singolo episodio ma che non vogliono sottrarsi ad una considerazione più ampia su una situazione di precarietà a rischio cronicizzazione: “La mancata presenza di un pediatra H24 all’ospedale di Asiago” – proseguono dall’ULSS7 – “è una questione da tempo all’attenzione della Direzione Generale dell’Azienda. Purtroppo è noto – e questo è un fenomeno generale che non riguarda solo la struttura di Asiago – che in un momento di carenza di specialisti, questi preferiscono accettare incarichi più vicino a casa o presso gli ospedali hub. Ciò nonostante, l’Azienda ha continuato e continua tuttora con tutte le modalità possibili la ricerca di specialisti di Pediatria disposti a lavorare presso l’ospedale dell’Altopiano. Nell’ambito di tale impegno, per una maggiore sicurezza del Punto Nascita in caso di parto notturno a fronte della temporanea mancanza di un pediatra H24, l’Azienda ha nel frattempo attivato la presenza di un secondo anestesista dedicato, professionalità affine nell’assistenza ai neonati durante il parto”.
Parole che più o meno direttamente sembrano dare una risposta e tendere una mano alla politica e a quei movimenti che in Altopiano hanno già chiarito che il tempo delle promesse è ormai scaduto: viceversa, dopo l’estate, potrebbe esserci anche un caldo autunno.
di Redazione AltoVicentinOnline