Il Movimento per la Caccia e per la Cultura Rurale rivendica, con orgoglio, le radici rurali dei veneti. Risponde cosi Maria Cristina Caretta  alle affermazioni di esponenti politici del Pdl (De Girolamo in primis) che hanno sprezzantemente etichettato come ” contadini ” i veneti.

Siamo orgogliosi delle nostre radici che sono saldamente piantate nella Cultura rurale – afferma Maria Cristina Caretta, capolista alla Camera Veneto 1 in seguito all’accordo politico programmatico sottoscritto da MCR con il neonato Movimento Fratelli d’Italia-Centrodestra nazionale.

Se gli esponenti del Pdl pensavano di offenderci con le loro affermazioni- ha concluso Maria Cristina Caretta- hanno ancora una volta preso un granchio.

I valori e gli ideali che sono tramandati di generazione in generazione dai portatori della Cultura rurale sono per noi un vanto che rivendichiamo con forza e con determinazione.

E’ proprio grazie ai valori della Cultura rurale ed alla mentalita’ dei portatori della Cultura rurale che il Veneto e’ diventato un’eccellenza mondiale anche sotto il profilo imprenditoriale.

Nei giorni scorsi, ad intervenire sulla polemica scatenata dopo le dichiarazioni della De Girolamo che si è difesa strenuamente dalle accuse pesanti di questi giorni, anche Veneto Stato che in un lungo comunicato stampa, ha sparato a zero su tutto e tutti:

‘Le dichiarazioni sprezzanti della deputata del PdL De Girolamo, rilasciate ad Agorà su Rai Tre, segnano la svolta razzista dell’Italia contro il Veneto, con il beneplacito traditore della candidata PD Puppato che evidentemente ha più a cuore le vicende del Monte dei Paschi di Siena e del Centro Italia, di cui il suo partito è storicamente espressione, che quelle del popolo che l’ha generata e nutrita – scrive Veneto Stato – .

 

La logica dell’insulto stimolerebbe a rispondere con pari stupidità, dicendo che il Veneto è un popolo di contadini nella misura in cui l’Italia intera è uno Stato di mafiosi; ma discutere con gli imbecilli è dannoso, poiché non tutti potrebbero notare la differenza.

 

 

 

Denunciamo l’ignoranza di chi disconosce al Veneto il primario ruolo economico in tutti i settori, non solo nell’agricoltura, con le sue eccellenze industriali, commerciali, turistiche e universitarie, grazie alle quali le casse del Fisco Italiano si rimpinguano con decine di miliardi di euro annui, usati per dare assistenzialismo parassitario alla regione della Di Girolamo e a quelle contigue.

Denunciamo la volgare subalternità dei politici del PD agli interessi localistici del loro partito, che usa il Veneto solo come serbatoio addizionale dei voti necessari a corroborare il sistema corporativo e consociativo del Centro Italia: è indecente tradire la propria gente in favore degli interessi alieni di un partito che, alla luce dei fatti, sarebbe più onesto chiamare “Lega Centro” che PD.

 

Denunciamo infine l’infamia della Lega Nord, che ha tradito lo scopo originale della sua nascita consistente nel vecchio art.1 dello Statuto che voleva la secessione da Roma, e che tale tradimento lo compie alleandosi con liste chiamate Fratelli d’Italia o dichiaratamente meridionaliste, oltre al PdL che annovera simili razzisti tra le sue fila.

Non contenta, candida come sindaco a Vicenza una vecchia liberale che ha sempre rivendicato in pubblico di essere “una liberale prestata alla Lega Nord”, da sempre apertamente e dichiaratamente contraria all’indipendenza del Veneto.

 

Indipendenza del Veneto che, dato il disprezzo ostentato dagli italiani, sarebbe ora di ottenere. Questa cosa si può fare votando alle politiche, e sempre d’ora in poi fino al referendum definitivo, per Veneto. Cambiare Stato si può, ce lo consente il diritto internazionale. Yes, podemo!

di Redazione Thiene on line

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