I cattivi pagatori del Veneto (Pubbliche Amministrazioni o privati) sono avvertiti: le norme sui tempi per saldare le fatture valgono per tutti, soprattutto per i lavori pubblici. Dal 31 gennaio – ovvero esattamente a un mese dall’entrata in vigore della normativa che fissa a 30 giorni il termine per saldare i pagamenti delle transazioni chi vorrà potrà segnalare gli enti o i privati ritardatari cronici, in modo concreto, discreto e soprattutto non delatorio, sul sito http://www.confartigianato.it  In Veneto, infatti, molti non pagano o lo fanno con tempi che di media raggiungono i 150 giorni, con punte che vanno anche oltre i 9 mesi, e che per il settore Sanità superano i 300 giorni.

 

Ma la novità che potrebbe mettere fine a questo problema arriva dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il dicastero, infatti, recependo le sollecitazioni di Confartigianato, ha emanato una circolare (n. 1293 del 23 gennaio) relativa ai ritardati pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni in cui si chiarisce che la nuova disciplina (30 giorni di regola, 60 al massimo solo per ASL e Ospedali) introdotta in attuazione della direttiva comunitaria n.7/2011 si applica a tutti i settori produttivi: inclusi i lavori pubblici, dove operano le imprese di costruzione, uno dei settori maggiormente colpiti dal grave fenomeno dei ritardi di pagamento.

Nell’Osservatorio (consultabile attraverso il sito www.confartigianatovicenza.it) gli imprenditori troveranno informazioni sul funzionamento delle nuove norme, consulenza su come far rispettare i propri diritti di creditori e potranno segnalare nuovi ritardi e mancate applicazioni della legge. Una sezione dell’Osservatorio è dedicata allo strumento della certificazione dei crediti accumulati dagli imprenditori prima dell’entrata in vigore della nuova legge. Anche in questo caso, oltre alle istruzioni per l’utilizzo della certificazione, sarà monitorata l’efficacia dello strumento.

“Fortemente voluta da Confartigianato, la normativa sui tempi di pagamento – sottolinea il presidente di Confartigianato Vicenza, Agostino Bonomo –  è un passo avanti per ristabilire etica e correttezza nei rapporti economici sia tra imprese e Pubblica Amministrazione che tra imprese committenti e loro subfornitori. E con l’Osservatorio avremo modo di monitorare l’applicazione della norma e, periodicamente, rendere pubblici i casi dei “cattivi pagatori”. Insomma, vigileremo. Anche perché qualche impresa arriva al paradosso di avere l’acqua alla gola, esponendosi con istituti di credito, solo perché non riesce a incassare: si fallisce per crediti e non per debiti! Comprendiamo le problematiche dei committenti e i limiti del patto di stabilità, ma a farne le spese non possono essere solo le imprese”.

“I privati, come accadde spesso, hanno già iniziato ad adeguarsi alla norma con una riduzione dei tempi di pagamento. Attendiamo invece – conclude Bonomo – e con una certa preoccupazione rispetto ai tempi di applicazione il riscontro da parte delle Pubbliche Amministrazioni”.

 

Un rapporto di Confartigianato rileva che la Pubblica Amministrazione è sempre più lenta a pagare le imprese fornitrici di beni e servizi: nel 2012 il tempo medio è salito a 193 giorni. Tra maggio e novembre 2012 il ritardo con cui gli Enti pubblici (Amministrazione centrale, Regioni e Province) hanno saldato le fatture alle imprese è ulteriormente aumentato di ben 54 giorni. E il Veneto in questa triste classifica si posizione all’8 posto  con 249 giorni di ritardo.  In totale in Italia, alle imprese il ritardo con cui la PA salda i propri debiti rispetto ai 30 giorni stabiliti dalla nuova legge costa 2,5 miliardi di maggiori oneri finanziari (in Veneto sono 207 milioni di euro su 395,5 che pesano in particolare su imprese manifatturiere di subfornitura).

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