“1.419 in Germania, 1.439 in Francia, 1.590 in Spagna, 1.647 in Gran Bretagana, 1.741 negli Usa, 1.778 in Italia, dato cinese non pervenuto: è la media delle ore lavorative nell’anno 2010 in alcuni dei paesi a noi vicini. Nonostante ciò – dice l’Istat- l’Italia perde punti in confronto alla media europea per quanto riguarda la produttività del lavoro.

Nel periodo che va dal 1992 al 2011, l’Istituto nazionale di statistica ha spiegato che la produttività del lavoro ha registrato una crescita media annua del solo 0,9 per cento. Confindustria è proprio sicura che la ricetta per uscire dalla crisi sia lavorare di più – così scrive nella sua agenda politica che presenterà ai partiti – e non lavorare meglio? E che non siano stati, negli ultimi 15 anni, la carenza di investimenti, di innovazione, di qualificazione del lavoro, di assenza di una politica industriale seria alcuni dei fattori che hanno appiattito la produttività? Noi crediamo di si. I lavoratori stanno già dando molto in termini di sacrifici, non si sono sottratti ai tagli e alle flessibilità, i loro redditi sono spolpati. Il problema dei problemi sta diventando il lavoro che non c’è, che è super-precario. Lavorare di più? Magari. I vicentini avrebbero ben fatto a meno dei 17.980.186 di ore di cassa integrazione autorizzata. E gli oltre 51.000 inoccupati sarebbero ben felici di trovare lavoro.

La CGIL non è pregiudizialmente contraria alla detassazione della produttività purché equa ed efficace. Forse oggi però le poche risorse andrebbero messe a favore degli ammortizzatori sociali. Purtroppo sarà di questi che i lavoratori italiani e vicentini avranno bisogno nel 2013″.

Marina Bergamin, Segretaria generale CGIL Vicenza

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