In questi giorni Confesercenti, in collaborazione con la CEI, ha promosso una raccolta firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare per rimuovere i contenuti della legge ‘Salva Italia’ e restituire alle Regioni la competenza in materia di orari e aperture domenicali. Con questa campagna si concretizza, di fatto, quanto la Filcams di Vicenza ha auspicato, insieme con Fisascat, Uiltucs, Confesercenti, Confcommercio, Federservizi e con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana, durante le iniziative svoltesi dopo l’introduzione della normativa sulla totale liberalizzazione degli orari commerciali, varata nel dicembre 2011 dal Governo Monti”. Lo afferma Umberto Marin, segretario generale di Filcams Cgil di Vicenza.

La nuova normativa ha ampiamente mostrato di non riuscire a dare quelle risposte urgenti e necessarie per la ripresa del Paese. Non incrementa l’occupazione e non influisce in alcun modo sulla tanto richiesta e sperata ripresa dei consumi interni. Basta guardare i dati negativi pubblicati nell’ultimo anno – continua il segretario -. In questo contesto di recessione non trova una logica spiegazione sostenere che per incrementare le spese è sufficiente ampliare il numero di ore di apertura dei negozi. Inoltre, l’assenza di regole consente ai soggetti più spregiudicati l’apertura anche durante le maggiori festività nazionali, negando ai lavoratori e alle lavoratrici del settore la partecipazione alla vita della famiglia e l’esigenza del rispetto di valori etici appartenenti al patrimonio sociale della nostra società”.

A fronte della mancanza di effetti positivi prodotti dalla norma – precisa Marin -, si hanno effetti devastanti per la vita dei lavoratori, in grande maggioranza donne, che operano nel settore del commercio, ma anche nelle aziende dei servizi in appalto e in quelle piccole e piccolissime. Queste aziende non sono in grado di tenere il passo con i colossi della Grande Distribuzione Organizzata che hanno fortemente voluto la normativa per accaparrarsi nuove quote di mercato”.

Ciò premesso, Marin spiega la scelta di aderire alla campagna “Libera la domenica”: “La decisione presa la scorsa settimana dalla Corte Costituzionale, di respingere i ricorsi presentati alla legge ‘Salva Italia’, ci spinge a condividere e sostenere la proposta avviata da Confesercenti e Federstrade, in collaborazione con la Cei, in quanto sostenitori degli stessi valori fondanti delle iniziative svoltesi negli ultimi due anni dalla Filcams Cgil, unitariamente con Fisascat e Uiltucs, attraverso numerosi presidi e scioperi. Si tratta di una raccolta firme, avviata dopo il deposito in Cassazione della proposta di legge di iniziativa popolare, di cui si discuterà il 25 gennaio prossimo a Padova, al Centro Congressi ‘A.Luciani’ in Via Forcellini 170/a a partire dalle ore 10.

 

Attraverso questa raccolta firme – conclude il segretario – intendiamo contribuire a delineare proposte concrete per un futuro sostenibile del commercio. È un modo per sostenere la proposta di una legge d’iniziativa popolare da presentare al Parlamento, che modifichi l’attuale legge e riconsegni alle Regioni la competenza per definire a livello locale la disciplina degli orari del settore. Chi vuole aderire all’iniziativa, può firmare nel proprio Comune di residenza. C’è tempo fino a fine aprile 2013, ma invitiamo ad attivarsi entro fine marzo per consentire poi la raccolta delle firme”.

Per maggiori informazioni, consultare il sito:

www.liberaladomenica.it.

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