Sono 20 le vittime sul lavoro nei primi tre mesi in Veneto: 13 morti bianche, sette negli spostamenti casa-lavoro. Lo scorso anno erano 14. E la regione è al terzo posto nella graduatoria nazionale per numero di decessi in occasione di lavoro (138 in tutta Italia). “Uno sconfortante posto sul podio per numero di vittime a livello nazionale che porta il Veneto in zona arancione nella mappatura dell’Osservatorio Sicurezza Vega Engineering di Mestre”, dice lo stesso Osservatorio diffondendo in dati. Il Veneto, alla fine del primo trimestre, abbandona dunque la zona gialla, quella delle regioni a minor rischio di mortalità sul lavoro, secondo il sistema di categorie basato sull’indice di incidenza, cioè il rapporto infortuni-popolazione lavorativa presente in regione. “Utilizziamo l’indice di incidenza della mortalità perché è lo strumento di indagine più efficace per spiegare l’emergenza- sottolinea Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza Vega Engineering di Mestre- il rapporto numero di infortuni-popolazione lavorativa può definire e confrontare il livello di sicurezza dei lavoratori, regione per regione, provincia per provincia. Per questo auspichiamo che questo metodo di indagine possa essere utilizzato più diffusamente e concretamente per prevenire gli infortuni mortali proprio in quelle aree del Paese dove il rischio di mortalità risulta maggiore”. La zona arancione, quella in cui rientra il Veneto, è la fascia che -dopo la rossa- raggruppa le regioni con l’incidenza tra le più alte per infortuni mortali sul lavoro e dunque superiore alla media nazionale. Da gennaio a marzo 2022, il Veneto è una delle regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale ed il 125% dell’incidenza media nazionale, che è di sei decessi sul lavoro ogni 1.000.000 di occupati.

Ed è Rovigo la provincia veneta in cui i lavoratori rischiano di più (indice di incidenza pari a 21,4 contro una media regionale di 6,1. Seguono: Verona (14,3), Venezia (8,2), Vicenza (2,7), Padova (2,5). Per quanto riguarda il numero dei decessi in occasione di lavoro (sono 13) e vengono rilevati in provincia di: Verona (sei), Venezia (tre), Rovigo (due), Padova e Vicenza (uno). Nei primi tre mesi dell’anno, inoltre, crescono del 47% le denunce di infortunio totali: erano 15.945 a marzo 2021, sono 23.489 nel 2022. Sanità, attività manifatturiere e trasporti sono i settori più colpiti. Alla provincia di Treviso la maglia nera in regione per il più elevato numero di denunce totali di infortunio: 4.659. Seguono: Vicenza (4.537), Venezia (4.463), Verona (4.229), Padova (3.671), Belluno (988) e Rovigo (942). Infine sono 10.507 le denunce delle donne lavoratrici e 12.982 quelle degli uomini.

 

Dalla Regione Veneto, intanto, arriva la comunicazione che alla presenza dell’Assessore alla Sanità, lunedì  2 maggio, alle  11.00 a Palazzo Grandi Stazioni della Regione a Venezia, si riunirà il Tavolo regionale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro. ‘L’appuntamento è estremamente significativo, perché verrà sottoscritto da tutti i partecipanti il “Nuovo Piano Strategico per la Tutela della Salute e della sicurezza sul lavoro”, approvato dalla Giunta regionale nel febbraio scorso’.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia