Il turismo sembra in ripresa, tanto che è possibile rilevare “un moderato ottimismo nel settore alberghiero sia per Venezia che per il litorale”. Detto questo, si rileva anche una “crescente tendenza a prenotare all’ultimo minuto”, che “fa sì che diventi difficile per gli operatori programmare assunzioni e organizzare il lavoro”.

Lo evidenzia Patrizia Gobat, presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia. “Le aziende faticano non poco a trovare personale anche perché non possono, al momento, assicurare contratti stabili”, spiega Gobat, che prende le parti dei datori di lavoro anche per quanto riguarda la questione stipendi. “Sempre più spesso sentiamo i dipendenti affermare che i datori non riescono a trovare forza lavoro perché gli stipendi sono bassi. In realtà la maggior parte delle aziende veneziane rispetta i contratti collettivi nazionali di lavoro, mentre sono i dipendenti a pretendere stipendi più alti proprio perché c’è carenza di manodopera”. Ora, da un lato “si guarda ai rifugiati ucraini come una risorsa che potrebbe aiutare a colmare, in parte, il gap tra domanda e offerta”, ma dall’altro “resta purtroppo ancora troppo diffuso il disinteresse verso qualsiasi tipo di occupazione di coloro che percepiscono sussidi statali”, conclude Gobat evidenziando la necessità di diffondere la cultura della legalità, dato che al momento nel settore alberghiero il lavoro sommerso “è ancora piuttosto diffuso”.

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