“Questo weekend abbiamo fatto altri 180.000 passeggeri, una media di 45.000 al giorno per il sistema. Il massimo ieri con 50.000”. E’ il bilancio del weekend di Pasqua negli aeroporti veneti, Venezia, Treviso e Verona. Fornisce i dati Camillo Bozzolo del gruppo Save, durante la presentazione di oggi in Regione Veneto accanto al governatore Luca Zaia. Gli aeroporti del nordest sono dunque ripartiti, con 135 destinazioni, 45 paesi e 57 compagnie aeree. “Abbiamo 20 milioni di posti in vendita per il 2022, numeri che ci fanno pensare che avremo un’ottima estate”, afferma ancora Bozzolo. L’obiettivo è avvicinare numeri del 2019 (“siamo all’80%”), ultimo anno pre-Covid, una prospettiva legata alla riapertura dei voli internazionali e intercontinentali, da Dubai all’America del nord. Gli stop per il Covid hanno penalizzato in particolare il Marco Polo di Venezia. Durante la pandemia infatti “le città d’arte hanno sofferto più delle mete mare e montagna”, evidenzia il presidente di Save Enrico Marchi, e su Venezia in particolare “dipendiamo da turisti che vengono dalla Cina, che è ancora chiusa, dagli Stati uniti, e qui si sta ripartendo”. Ma per ora ad esempio resta a terra il collegamento precedente con la Corea del sud, insieme, per quest’anno, allo scalo Usa con Chicago. Ma in ogni caso “siamo oltre le nostre previsioni”, sottolinea ancora Marchi. “E’ tornata la fiducia, la voglia di venire a vedere le nostre grandi bellezze”. Inoltre, annuncia ancora il presidente Save, con la ripresa “si chiude la cassa integrazione per i nostri dipendenti”.
Per quanto riguarda infine la bretella ferroviaria aeroporto-stazione di Venezia, a cui Save contribuirà con 50 milioni di interventi all’interno del sedime del Marco Polo, “a differenza di quanto è stato scritto non rovina nessun sito archeologico”, assicura ancora il numero uno di Save. E c’è la “massima attenzione- garantisce- anche per i disagi alle persone” che vivono nelle aree interessate dai cantieri.