Lega Nord all’attacco dell’Amministrazione Dalla Via dopo l’incontro di ieri sera al Lanificio Conte. ‘C’erano cento persone – ha spiegato Luigi Santi nel corso della conferenza stampa indetta nel pomeriggio nella sede del partito – ma c’è da specificare che tra consiglieri comunali e addetti ai lavori interessati al tema del rilancio del centro storico, di popolazione ce n’era davvero poca. La gente è disinteressata, non è stata coinvolta in tutti questi mesi e la cosa che più da fastidio è quell’atteggiamento di democrazia e dialogo, di cui la giunta parla, quando le decisioni sono già state prese’.

 

‘Commercianti in ginocchio già per la crisi dei consumi che costringe a chiudere le attività commerciali, viabilità in tilt, tempi e modalità di un piano che non condividiamo – affonda il colpo Andrea Dalla Vecchia – ci parlano di dialogo, quando hanno già le idee chiare su quello che vogliono fare, sorpassando spudoratamente i consiglieri comunali, che non vengono presi in considerazione’.

La presa di posizione della Lega nord scledense è netta e coerente con quella della primavera scorsa, quando gli animi iniziarono a surriscaldarsi, culminando con la serrata d’agosto, organizzata dall’Ascom che trainò decine e decine di negozianti che non si tirarono indietro, quando ci fu da scendere in piazza e dimostrare il proprio disaccordo alla decisione, seppur sperimentale di chiudere il centro’.

 

‘Vogliamo parlare del colpo di scena dell’altro giorno? – rincara la dose Luigi Santi – ma è normale che un sindaco cambi idea nel giro di un paio di settimane?La maggioranza scledense sta perdendo pezzi ed i fatti lo dimostrano. Io credo che il suo cambio di posizione nel giro di pochi giorni, non sia passato inosservato’.

Il clima che si registrava oggi pomeriggio nella sede della Lega Nord con un Carroccio agguerrito e pronto a far sentire la propria voce è quello tipico da campagna elettorale. L’odore è pregnante negli ambienti politici scledensi ed il partito non vuole stare in disparte, come forse è stato negli ultimi mesi. Ha voglia di far sentire quanto ancora conti in città.

‘Si ostinano a sostenere che le loro scelte sulla chiusura del centro rispecchiano il volere popolare, ma non ci risulta affatto – spiega Mario Pegoraro – fingono volontà di dialogare, ma ormai abbiamo imparato a conoscere il loro modo di fare. Alla fine, fanno quello che dicono loro’.

‘A Magrè è successa la stessa, identica cosa – conclude Erminio Collareda – hanno voluto dire di aver tenuto in considerazione il parere dei residenti. E allora, che ci spieghino perchè sono state ignorate le 1200 firme raccolte’.

di redazione Thiene on line

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