Artem è il migliore amico di un bimbo ucraino con sindrome autistica. Hanno entrambi cinque anni. Non si separano mai. Artem è un gatto nero di Kiev. Ha viaggiato per quattro giorni in fuga dalle bombe in braccio al suo piccolo padrone senza sapere di essere positivo al Covid. L’ha scoperto a Venezia. All’arrivo alla stazione di Mestre, a fine marzo, il suo padroncino e la mamma hanno fatto un tampone. La madre è risultata positiva (asintomatica), il bimbo negativo. Allora è stato proposto alla famiglia di passare il periodo di quarantena all’hub per i profughi di Noale (Venezia), in una camera di una sezione riservata ai rifugiati positivi.
Il gatto Artem non poteva seguirli subito: come da prassi, a tutela degli animali da compagnia provenienti dall’Ucraina, è stato consegnato alla verifica sul suo stato di salute effettuata dal Servizio veterinario dell’Ulss 3 Serenissima. Qui, negli ambulatori veterinari, oltre ad accertarsi del suo stato vaccinale, hanno effettuato un prelievo anticorpale per la rabbia e un tampone orofaringeo e rettale per la ricerca del Covid. Artem è risultato positivo al Coronavirus. La valutazione è stata fatta fra Istituto zooprofilattico delle Venezie e Biologia molecolare dell’ospedale mestrino dell’Angelo. È scattato così il vincolo sanitario per prestare al micio cura e assistenza negli ambulatori veterinari.
«Il suo piccolo padrone qui a Noale ha chiesto di Artem ogni giorno – raccontano i volontari della Protezione civile -. Ma i veterinari dell’azienda sanitaria lo hanno rassicurato, mandandogli le foto e spiegando al piccolo che stavano curando il suo amico e che presto Artem sarebbe tornato da lui». Spiegano che «è un gatto docile e affettuoso. Il fatto di curarlo, vaccinarlo e metterlo in sicurezza è diventato ancora più urgente per noi, considerato anche l’aspetto terapeutico che l’animale domestico può avere nei confronti di un bambino con un disturbo dello spettro autistico – dice il direttore dei Servizi veterinari dell’azienda sanitaria Carmine Guadagno -. Attenzione però a non fare allarmismi e correlazioni improprie tra Gatto e Covid 19. Il micio è stato contagiato dalla proprietaria, non viceversa, ha subito il virus in forma lieve e ora sta bene».
Artem è rimasto positivo per 14 giorni. Nel frattempo sono arrivate tre novità per la sua famiglia umana: la prima è che è stata trovata loro una casa a San Stino di Livenza, la seconda è che la mamma si è negativizzata anche lei, e la terza è che in quella casa abiteranno in quattro: Artem, il suo padroncino, la mamma del suo padroncino. E un fratellino in arrivo. La madre ucraina, sottoposta ad alcuni esami, ha scoperto di aver affrontato il viaggio sotto le bombe con un bimbo in grembo, senza saperlo.
La storia di Artem, in fuga col padroncino autistico dalle bombe di Kiev
Stampa questa notizia