L’inchiesta ha avuto sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Padova il presunto monopolio di Serenissima nelle mense ospedaliere, un appalto da 110 milioni di euro, che secondo l’accusa sarebbe stato fatto per agevolare ‘Serenissima Pigliatutto’ e lasciare a bocca asciutta i concorrenti della gara. Rischiano il processo in otto: Mario Putin, 72 anni, presidente di Serenissima Ristorazione Spa, il figlio Tommaso di 46, addetto alle gare d’appalto. Flavio Massimiliano Faggio, 63 anni, amministratore delegato, Giuliano Ongaro, 62 anni, presidente del Cda Euroristorazione srl, Carlo Ernesto Garbin, 59 anni, amministratore delegato di quest’ultima e procuratore speciale di Serenissima.
Nome eccellente dello scottante fascicolo giudiziario, Domenico Mantoan , 64 anni, ex manager della Sanità Veneta e attuale di Agenas-Agenzia nnazionale per i servizi regionali, ma c’è anche l’ex direttrice di Azienda Zero Patrizia Simionato, 57 anni,. attuale Dg dell’Ulss 5 e Alessandra Stefani. L’ipotesi di reato si riferisce a un contributo aggiuntivo di 20mila euro che i due manager pubblici avrebbero assegnato, come contributo, alla Fondazione Scuola Formazione di Sanità Pubblica, che ha sede a Padova ed è di emanazione regionale. Tutti gli indagati sono tutti nella provincia di Vicenza. Diverse le posizioni per cui è stata chiesta l’archiviazione, tra cui comparirebbe quella di un noto avvocato accusato di aver fatto pressioni su Azienda Zero. Ora la palla passerà al gip, che dovrà decidere se accettare o respingere le richieste del sostituto procuratore Silvia Golin, che ha coordinato le indagini, fatte anche di intercettazioni telefoniche. Un fascicolo di undici mila pagine, in cui l’accusa ha raccolto le presunte prove a carico degli indagati, che rischiano il rinvio a giudizio.
A dare lo Stop a Serenissima era stata nel 2019, l’Anac (l’autorità anti corruzione), che aveva messo di fatto un freno ad Azienda Zero, il ‘colosso’ veneto della sanità, cioè la macchina amministrativa che governa le 9 Ulss locali e da sola stabilisce i criteri di organizzazione della Sanità regionale, comparto che gestisce oltre l’80% del bilancio della Regione. L’Anac di Raffaele Cantone aveva detto “stop” e il Consiglio di Stato aveva accolto il ricorso presentato nel gennaio del 2018 dalla italo-tedesca Dussmann Service di Milano, azienda concorrente di Serenissima, che aveva denunciato ad Anac “allarmanti anomalie” nel concorso, facendo notare come fosse alquanto strano che nonostante gli specifici requisiti richiesti dal disciplinare di gara fosse sempre la stessa società ad ottenere il massimo punteggio. Secondo Dussmann, la normativa degli appalti e le direttive europee che tutelano la partecipazione di piccole e medie imprese alle gare non sarebbero state rispettate e per favorire Serenissima sarebbe stato fatto un bando cucito su misura su Serenissima, l’azienda vicentina della ristorazione. Quindi, l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Padova, che ha indagato per anni, per fare luce su come gli accusati riuscissero a cucire addosso a Serenissima le gare d’appalto perchè le vincessero puntualmente.
N.B.