“Il lavoro è prossimità, sussidiarietà e condivisione delle scelte perché oggi il mercato del lavoro è transizionale ovvero in continuo e veloce cambiamento. Non possono esserci politiche del lavoro che non siano territoriali e rispondano ad un ecosistema che è differenziato da luogo a luogo, da filiere e settori, da scuola e lavoro”. E’ a partire da questa convinzione che l’assessore regionale al Lavoro del Veneto Elena Donazzan preme sull’acceleratore dell’autonomia. Donazzan ha partecipato al convegno “Regionalismo differenziato, Pnrr e Politiche del lavoro” promosso dal Cnel e tenutosi oggi nella sala del parlamentino a Roma. E qui l’assessore ha ribadito cosa propone la sua Regione sul lavoro mediante l’attuazione dell’autonomia: dal rafforzamento del sistema regionale dei servizi per il lavoro, e delle funzioni regionali in materia di collocamento ed incentivi, all’istituzione di un ondo regionale per le politiche passive, fino ai maggiori poteri in materia di previdenza complementare con la possibilità di istituire forme pensionistiche complementari. “Diciamo subito che la proposta di autonomia differenziata resta validissima, anche nel mutato contesto, che ci vede oggi chiamati, tra l’altro, ad attuare il Piano nazionale di ripresa e resilienza- afferma Donazzan- la proposta resta valida anche considerando la dinamica istituzionale delle tensioni centro-periferia che si manifesta (e diversamente non poteva essere) nell’attuazione del Pnrr”. Infatti, “non ci nascondiamo, che la governance del Pnrr eccessivamente sbilanciata sul centro e che si evidenzia un rischio reale di erosione delle competenze regionali in materia di politiche attive del lavoro e della formazione”.
Dunque, sprona Donazzan, si lavori “su di un approccio che ci consenta di far salva la cornice unitaria nazionale ma che permetta a ciascuna regione di attuare il proprio modello e di realizzare praticamente sul territorio una politica dei servizi puntuale ed efficace. Il Pnrr non deve essere una scusa per comprimere l’autonomia regionale, quando questa è espressione della migliore sussidiarietà”
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